OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Che poi i contenuti non è certo che siano un granché: la mamma che fa i riti voodoo e che non si può nominare sennò finisce male, l’arbitro da rispettare, i genitali in tutte le loro accezioni, il (scusate) culo. Dimenticavo: il dito medio alzato. Almeno la signora palesemente sbronza che ieri a Melbourne si è fatta inquadrare mentre ripetutamente lo indirizzava (il dito) verso Nadal non si è nascosta: anzi era ben felice di provocare colui che così, un tanto al chilo, non è il tennista da lei più amato. Antonio Conte invece, il dito incriminato, lo ha mostrato ad Andrea Agnelli facendo finta di celarlo, in un tentativo malriuscito di mostrare riservatezza (chissà ora cosa diranno alla Procura federale che ha aperto un’inchiesta). Ci sono microfoni ovunque, telecamere ancora di più e soprattutto non c’è il pubblico a fare da spessore acustico, o ce n’è pochissimo che più o meno è la stessa cosa. Ma il mood contemporaneo è che nello sport (pure in quello dei fu-gesti bianchi) ci si manda affa senza ritegno, senza attivare i neuroni qualora ci siano. Ritenendo, probabilmente, che lo stile Grande Fratello sia l’unico linguaggio possibile: se sono Ibra e mi passa per la testa che la mamma di Lukaku è una sacerdotessa voodoo la tiro in ballo e se mi inquadrano sono io che sono fico e poi faccio sempre in tempo a scusarmi. Però ho mostrato il testosterone che so disperdere nell’aere e andrò pure a Sanremo.
SCINTILLE A MELBOURNE
Il litigio a match concluso fra Fognini e Caruso (il primo vincente al tie break del 5°set per 14-12) è godibile in rete con tanto di traslitterazione parola per parola.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero