Nazionale, Insigne: «Con l'Italia come nel Napoli»

Nazionale, Insigne: «Con l'Italia come nel Napoli»
Il primo porto nel girone di Nations League «è difficile ma non impossibile». Così il giocatore del Napoli e della Nazionale, Lorenzo Insigne, in vista...

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Il primo porto nel girone di Nations League «è difficile ma non impossibile». Così il giocatore del Napoli e della Nazionale, Lorenzo Insigne, in vista dell'impegno di sabato degli azzurri a San Siro contro il Portogallo. «Spero di dare alla Nazionale quello che sto dando al Napoli. Abbiamo una grande squadra, siamo forti, possiamo metterli in difficoltà. Giochiamo in casa nostra, ci sarà lo stadio pieno, dobbiamo dare una grande risposta -prosegue l'attaccante in conferenza stampa a Coverciano-. I 'piccolettì in Nazionale? Non c'è nessuna rivincita, non c'è bisogno del fisico ma dei piedi buoni. Questo può fare bene alla Nazionale, per portarla più in alto possibile». E sulle difficoltà in fase realizzativa degli azzurri, Insigne aggiunge. «Abbiamo costruito tanto perché, credo si sia visto, siamo andati a creare azioni, manca un pò di cattiveria sotto porta, me compreso. Dopo tante opportunità arriveranno anche i gol. Penso la squadra sia competitiva, al di là di giocatori esperti ci sono tanti giovani che si stanno confermando nel nostro campionato ad alti livelli. Parecchi di noi giocano la Champions League, ti aiuta a migliorare, proviamo a portare la nostra esperienza in Nazionale per aiutare i giovani».


Spazio poi a una considerazione sul ct Mancini. «Ogni allenatore ha la sua idea, il mister ha cambiato qualcosina, ci sta chiedendo in fase offensiva di fare movimenti diversi -spiega Insigne-. È stato un grande allenatore, ha allenato campioni, c'è solo da imparare. Non è facile incontrarci una volta al mese e mettere in campo, dopo tre giorni, le proprie idee. Contro la Polonia si è visto qualcosina in più rispetto agli altri anni». «Immobile è un attaccante centrale, ma ci ho fatto un anno a Pescara, mi sono trovato benissimo, non avrei problemi con lui. Poi in fase offensiva ci sono dei movimenti per stare più dentro al campo -evidenzia il calciatore azzurro-. Dispiace per l'infortunio di Bernardeschi perché ha grandi qualità. Non sappiamo chi gioca perché il mister non ha ancora provato nulla, chi scenderà in campo al suo
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Il Messaggero