Roma, da Zaniolo a Pellegrini, problemi "nazionali": dolori per Mourinho in vista del Sassuolo

foto Mancini
La maledizione degli infortuni (in nazionale) si è abbattuta sulla Roma: Mancini e Pellegrini sono rientrati alla base, Viña ha accusato un fastidio al flessore con...

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La maledizione degli infortuni (in nazionale) si è abbattuta sulla Roma: Mancini e Pellegrini sono rientrati alla base, Viña ha accusato un fastidio al flessore con l’Uruguay e Zaniolo ha saltato l’allenamento con gli azzurri per una contusione alla coscia sinistra rimediata con la Svizzera. A loro si aggiungono: le condizioni ancora precarie di Smalling (ieri solo una parte d’allenamento in gruppo), il colpo di stato che ha bloccato Diawara in Guinea e la frattura al naso di Fuzato (già operato e in campo). Con questi presupposti anche un uomo come Mourinho, che nel calcio ne ha viste di tutti colori, comincia a vacillare anche perché, come lui stesso ha ammesso, c’è un “lavoro invisibile” quotidiano che ha l’obiettivo di prevenire gli infortuni. Se un calciatore rientrato dalla nazionale accusa problemi fisici, schierarlo nella prima partita utile potrebbe aggravare la situazione.


RICADUTA
Un po’ come è accaduto a Pellegrini lo scorso anno che per giocare il derby di ritorno in condizioni non ottimali, ha riportato la lesione al flessore della coscia sinistra. Infortunio che si è ripresentato prima dell’Europeo, tagliandolo fuori dal gruppo che poi ha trionfato, e ora, circostanza che ha costretto il ct Mancini a rispedirlo nuovamente a casa, alla vigilia della sfida con la Svizzera. In queste ore Pellegrini si trova a Trigoria ed è in attesa di capire se potrà giocare la partita contro il Sassuolo: fosse per lui scenderebbe in campo - i neroverdi sono la squadra grazie alla quale si è guadagnato nuovamente un posto nella Roma -, ma sarebbe ingenuo da parte di Mourinho farlo giocare se non sarà più che certo del suo totale recupero. 
ALTERNATIVA

Giovedì 16 il calendario prevede anche l’inizio del girone di Conference League all’Olimpico contro il Cska Sofia, partita semplice da archiviare in cui le seconde linee potrebbero essere chiamate in causa. Tra tutti c’è Nicola Zalewski che durante la sosta si è imposto esordendo nella sua Polonia al fianco di Lewandowski e dando dimostrazione di potersi giocare una maglia nella Roma. Pur avendo 19 anni, Mourinho ha intravisto in lui dei grandi margini di crescita e ha scelto di non mandarlo in prestito tenendolo come alternativa a Pellegrini: «È riuscito mostrare la sua personalità - ha detto il ct Paulo Sousa -. Ha giocato in due ruoli diversi ed era importante che anche i suoi compagni vedessero quello che noi vediamo in lui. È un giovane talento che teniamo in grande considerazione. Spero che Mou possa aiutarlo, ne beneficerebbe sia la Roma che la nazionale polacca». Caso Diawara: il giocatore è salito su un volo assieme alla sua nazionale che lo ha portato a Parigi, da lì il trasferimento a Roma nella giornata di oggi. È stato accostato al Galatasaray, una cessione che potrebbe concretizzarsi anche nelle prossime ore in prestito con obbligo di riscatto (in Turchia il mercato è ancora aperto). A lui l’ultima parola.. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero