Super Imoco fa 50: quando la sconfitta non fa più parte del gioco

Super Imoco fa 50: quando la sconfitta non fa più parte del gioco
Il 12 dicembre 2019 accadeva una cosa che sportivamente parlando sarebbe diventata a suo modo storica: l’Imoco Volley, che appena quattro giorni prima aveva trionfato al...

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Il 12 dicembre 2019 accadeva una cosa che sportivamente parlando sarebbe diventata a suo modo storica: l’Imoco Volley, che appena quattro giorni prima aveva trionfato al Mondiale per Club, perdeva a Perugia per 3-2 nel più classico dei testacoda. La sconfitta della prima in classifica contro l’ultima - molto condizionata dal fatto che Conegliano avesse tenuto a riposo le sue stelle, esauste dalle fatiche internazionali - non è stata di per sé “storica”. Lo è diventata mercoledì scorso, quando l’Imoco ha battuto 3-2 Scandicci nell’andata dei quarti di finale di Champions, infilando la cinquantesima vittoria consecutiva. Tradotto: da quel 12 dicembre 2019, le Pantere non hanno mai più perso. Che si trattasse di campionato o di coppe - nazionali e internazionali non fa differenza - sono arrivati solo successi, tutti schiaccianti. Tranne uno. Proprio quello della cifra tonda. «Era dalla semifinale del Mondiale per club contro il Vakifbank che non soffrivamo così tanto». Appunto. Nelle parole della capitana Joanna Wolosz, in gialloblù dal 2017, c’è l’essenza di questa striscia. La gara citata dalla palleggiatrice polacca si è giocata il 7 dicembre 2019. Prima dell’inizio del dominio. 

RECORD IN BILICO
Le ragazze allenate da Barbolini sono state le uniche in questa stagione in grado di strappare due set alle venete. E, ad un tratto, che la striscia vincente potesse spezzarsi è sembrata una probabilità concreta. «Scandicci ha fatto una grandissima partita - ammette la capitana - Noi non siamo state belle come in altre occasioni, ma questa vittoria così sofferta ha avuto un gusto particolare. Dimostra che non abbiamo dimenticato come si lotta. Ci mancava una partita così tirata ed è stato importante portarla a casa nonostante le difficoltà». Insomma: merito alle avversarie - che hanno spaventato la corazzata allenata da Daniele Santarelli scappando 2-1 e poi in vantaggio sia nel quarto set che nel tie break decisivo, con due match point sprecati - ma guai a pensare a una sorta di ansia da prestazione legata al record. «Dell’imbattibilità parliamo tra una gara e l’altra, quando ci arriva l’eco di quello che stiamo facendo. Ma non è mai stata un peso quando andiamo in campo», spiega Joanna. Che domani dovrà guidare le sue compagne verso un record nel record: battendo Chieri nell’ultimo turno di regular season archivierebbero il campionato con 24 vittorie su 24. Curiosamente: proprio contro le torinesi, il 15 dicembre 2019, si aprì il ciclo di vittorie. Da allora 441 giorni senza ko. «Noi scendiamo in campo sempre per vincere e non sarà diverso a Chieri. Ci aspetta un periodo tosto con poco tempo per recuperare ma finalmente è arrivato il bello perché i match adesso contano tutti», sentenzia la palleggiatrice.

BRACCIA ARMATE


Che in campo ha l’onore e l’onere di armare le braccia di Paola Egonu e Miriam Sylla, stelle anche della Nazionale di Davide Mazzanti. L’opposto, che quando vestiva la maglia di Novara riuscì a dare qualche dispiacere alle sue future compagne, è in continua crescita. «La sua forza è sotto gli occhi di tutti - racconta Wolosz - Ma continua a crescere. A Novara, ad esempio, non l’avevo mai vista attaccare con il pallonetto. Ora lo fa anche nei momenti importanti». Quanto alla Silla, anche contro Scandicci, ha dimostrato «di sapersi prendere sempre le responsabilità nei momenti clou». Che, mercoledì scorso, si sono tradotti nell’annullare il secondo match point della “Savino Del Bene” e nel piazzare poi il muro che ha portato alla palla match dell’Imoco. Sono l’ossatura azzurra di Conegliano con Raphaela Folie, la giovane Sarah Fahr e la veterana Monica “Moki” De Gennaro, moglie di coach Santarelli. Ragazze che sanno come si vince. Indipendentemente dalle strisce record.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero