Forse è il caso di arrendersi. Il calcio, ormai, non può più rinunciare alla tecnologia. Non può oggi e, ancora di più, non potrà farne a...
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Davanti a circa novemila persone (evidentemente ignare di guardare la Meraviglia che accadeva) si sfidavano l’Amiens e il Psg nei quarti della Coppa di Lega francese (0-2). Bene. Al 78’ minuto Rabiot ha corretto in rete un cross di Di Maria: il pallone ha superato di mezzo metro la linea bianca, eppure la goal-line technology è rimasta muta. Muta? Muta. Niente gol, secondo l’orologio intelligente (sicuri, sì?) dell’arbitro Nicolas Rainville. Dev’essere evidente a tutti che il povero Rainville, in quell’istante, fosse in bilico tra il precipitare nel ridicolo e lo sprofondare nell’abisso dei peggiori arbitri della storia.
La sua fortuna, però, era nascosta in un particolare. Ovvero. Nelle partite della Coppa di Lega debuttava la Var. E così l’arbitro seduto davanti alla moviola, prontamente, ha segnalato l’errore della goal-line a Rainville e, in fondo, gli ha salvato carriera e reputazione. Fantastico è però il significato della giornata: la tecnologia che corregge un’altra tecnologia – una meraviglia. Comunque ieri l’organismo responsabile delle leghe professionistiche francesi ha deciso di sospendere l’uso della goal-line (o occhio di falco). Troppi sono stati gli errori. Sostiene L’Equipe, del resto, che siano stati circa dieci nell’ultimo anno.
Insomma, a lungo criticata per i tempi vuoti che genera, la moviola si è pian piano imposta come veicolo capace di accompagnare il calcio nel futuro. In Italia, in Germania e in Portogallo le federazioni l’hanno adottata – in via sperimentale, ovvio. La Francia e l’Inghilterra si sono allineate soltanto nelle coppe, mentre la Spagna è ancora indecisa. Poi, certo, a fare la differenza sarà sempre la bravura dell’arbitro: che sia comodo davanti a uno schermo o affaticato in campo.
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Il Messaggero