L’Europa League e basta. Fuori dalla corsa Champions, Fonseca vive ormai per la coppa di consolazione. Quella di oggi, da conquistare con il piazzamento in campionato, e...
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SOLUZIONE TAMPONE
Trigoria o viale Tolstoj, è uguale: la linea è la stessa. Qui nessuno vuole prendere in considerazione il cambio in corsa. Ingaggiare il 9° tecnico in 9 stagioni dell’éra Usa inciderebbe anche sulla trattativa che Pallotta, in prima persona, sta portando avanti da qualche settimana (dopo il no all’offerta al ribasso di Friedkin: 575 milioni). Il presidente, e quindi la proprietà, non si può certo impegnare con tecnici ingombranti. Non sarebbe corretto. Se proprio bisogna intervenire, verrebbe promosso a tempo Alberto De Rossi. Perché chi entra come nuovo proprietario deve essere libero di scegliere, dall’allenatore al ds. Ecco perché dalla Capitale spingono il presidente, fino a qualche settimana fa deciso a prendere tempo, a certificare l’avvicendamento prima del via del prossimo campionato, cioè tra fine agosto ed inizio settembre: il bostoniano è in contatto con una cordata uruguayana (gruppo di imprenditori del Sudamerica), ma tiene alto il prezzo. Chiede più di 600 milioni. L’unica proposta concreta, e supportata dalla due diligence completata, rimane quella di Friedkin, come sa bene Pallotta. E anche Fonseca sa che cosa lo aspetta.
DOPPIA CHANCE
Paulo deve pensare al risultato. Sia con il Parma che con il Brescia. I preliminari di Europa League sono meno scomodi del solito: appuntamento il 22/23 settembre, 10 giorni dopo l’inizio della serie A. Meglio, però, evitarli, rispondendo all’assalto del Milan. Il Verona, con 6 punti di ritardo, non dovrebbe preoccupare il portoghese che, pur dovendo fare punti in campionato per mettere in sicurezza la panchina e il piazzamento, lavorerà in queste ultime 8 partite per essere protagonista ad agosto nella fase finale del torneo continentale. Basta pensare a Zaniolo che, assente da 175 giorni e in rodaggio, è stato schierato al minuto 21 della ripresa sul punteggio di 1-1 e quindi con la partita ancora aperta. Solo 2 minuti prima Gattuso aveva inserito Mertens, miglior marcatore della storia del Napoli. Fonseca guarda soprattutto al domani. Anche se del presente non ha certezza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero