“E tu come stai?”. E’ la domanda rituale, degli ultimi anni, fra i giovani, per spezzare il discorso, per alleggerire il discorso. Ecco, come sta il basket...
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Ecco, se Roma e Napoli sono sprofondate, se Palermo mai è arrivata anche solo in A2, Milano domina e Torino vuole onorare la wildcard in coppa. Il resto è tanta provincia, con i vicecampioni di Trento, tornata in Europa dopo l’anno di punizione, pagato anche da Reggio Emilia. Avellino è all’inseguimento della prima finale, sempre con Pino Sacripanti in panchina e Ariel Filloy in regia. La Virtus Bologna vale la semifinale, con Aradori e i fratelli Gentile. Sassari viene dalla finale di coppa Italia, con Pasquini allenatore e gm, figura unica del nostro sport, è sempre di livello, anche grazie a Stipcevic.Cantù vive una crisi profonda, con il patron Gerasimenko, prova a restare a galla con il 69enne Toni Cappellari, già re dei manager: «La polemica - racconta - attira l’interesse. Me lo diceva sempre il leggendario Aldo Giordani, direttore di Superbaske». La rosa è buona, con Burns, l’americano azzurro, ex Brescia. Dov’è rimasto Landry, il top giocatore dell’ultimo campionato. Obiettivo salvezza per l’altra lombarda, Varese, con Caja. Cremona ha i cugini Diener, Drake ogni tanto penalizzato da problemi intestinali, e Travis, ritirato due anni fa, ma perde il camerunese Biligha, passato a Venezia. Rischio retrocessione, come sempre, per Pesaro, meno per Capo d’Orlando, alle final 8 di coppa Italia. Dell’Agnello riparte da Brindisi, con molti stranieri. Con la cancellazione di Caserta, scudettata nel ’91, pugliesi e siciliani sono le uniche espressioni del sud, in uno sport con troppi stranieri. Anche Reggio si è barbarizzata.
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Il Messaggero