Un mese e mezzo dopo l'ultima volta, il Bologna torna a sorridere al Dall'Ara: Verona piegato e partita salvezza praticamente chiusa grazie alle firme di Verdi e Nagy. Il...
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IL RICORDO DI CERVELLATI
Il fischio di inizio arriva dopo il minuto di silenzio osservato per onorare la memoria di Cesarino Cervellati e i padroni di casa approfittano della mancanza di peso offensivo degli avversari per piantare le tende nella loro metà campo. Destro torna titolare dopo un mese e mezzo e fatica a ritrovare il ritmo. Non Palacio e Verdi, però, che ispirano Dzemaili e Masina, che non trovano la porta. Per il gol bisogna comunque attendere un calcio piazzato: lo conquista e lo segna Verdi, mentre il Verona è tutto in un paio di ripartenze di Cerci: pericolose, ma che non portano a conclusioni nello specchio. La banda di Donadoni avrebbe pure le occasioni per chiudere la pratica prima dell'intervallo: Nicolas però toglie dall'incrocio una conclusione dal limite di Pulgar, mentre Dzemaili spreca un paio di ripartenze. Così, in avvio di ripresa tocca a Romulo spaventare il Bologna, con una conclusione alta a tu per tu con Mirante. In casa Bologna subentra la paura, l'Hellas ci prova con la forza della disperazione e inserendo l'ex Petkovic, Lee e Matos per aumentare il peso offensivo. Il coreano e Fares spaventano Mirante nel finale, quando Dzemaili spreca. Nagy, però non perdona sfruttando l'iniziativa di Destro e la corta respinta di Nicolas in pieno recupero. Il treno salvezza, per il Verona, ripasserà nel turno infrasettimanale casalingo con il Sassuolo. Il Bologna, invece, pur senza brillare, chiude la pratica raccogliendo tre punti che significano +11 sul terzultimo posto. A sei giornate dal termine del campionato manca solo l'aritmetica ai rossoblù per sancire il traguardo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero