Ibrahimovic dopo la lite con Lukaku: «Nel mio mondo non c'è razzismo, ma alcuni giocatori sono meglio di altri»

Ibrahimovic dopo la lite con Lukaku: «Nel mio mondo non c'è spazio per il razzismo»
Ha scelto un tweet Zlatan Ibrahimovic per rispondere a chi lo ha accusato di razzismo dopo la lite di ieri sera con Lukaku durante il derby tra Inter e Milan di Coppa...

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Ha scelto un tweet Zlatan Ibrahimovic per rispondere a chi lo ha accusato di razzismo dopo la lite di ieri sera con Lukaku durante il derby tra Inter e Milan di Coppa Italia: «Nel mondo di Zlatan non c'è posto per il razzismo. Siamo tutti della stessa razza, siamo tutti uguali!». Poi, però un'altra piccola provocazione: «Siamo tutti giocatori, alcuni migliori di altri».

Poi il link a un suo post Instagram dello scorso 2 giugno co le immagini di due bambini che si corrono incontro per poi abbracciarsi. Un video che ha raggiunto gli ore 7 milioni di visualizzazioni. 

Ibra contro Lukaku: cosa è successo e cosa si sono detti

Telecamere e microfoni hanno intercettato le frasi incriminate di fine primo tempo. Ibra sorride in maniera provocatoria e poi dice: «Chiama tua mamma, vai a fare i tuoi riti voodoo di m***a, piccolo asino».

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Da dove nasce il riferimento ai riti voodoo? In Inghilterra fece scalpore sui tabloid quando Lukaku rifiutò di rinnovare il contratto con l’Everton su consiglio della madre Adolphine, donna di origine congolese, che in un rito voodoo - ecco spiegata la frase di Ibrahimovic - avrebbe ricevuto il suggerimento di far andare il figlio al Chelsea. «Romelu ha chiamato sua madre, che era in pellegrinaggio in Africa o non so dove. E per qualcosa legato al voodoo gli ha detto che doveva andare al Chelsea», le parole Farhad Moshiri, proprietario dell'Everton.

Lukaku poi lasciò in effetti l'Everton ma per firmare con il Manchester United, dove trovò proprio Ibra. Romelu ha subito capito l'offesa del numero 11 del Milan e ha replicato: «Vuoi parlare di mia madre? Perché? Fottiti, tu e tua madre. Parliamo della tua, di mamma: è una p...».

Non è bastata l'ammonizione (che tra l'altro farà perdere a Lukaku l'andata della semifinale) a far placare gli animi. Ibra sorridendo continuava a dire: «Ti aspetto dopo». Nel tunnel poi si sono cercati, ma la dirigenza nerazzurra e i compagni hanno fermato il loro attaccante prima che la lite degenerasse.

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Il Messaggero