Murray, sulla terra ha mostrato grandi miglioramenti: negli ultimi due anni ha raggiunto quattro finali. Qual è stato il motivo? ...
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«La svolta a Monaco di Baviera lo scorso anno e la finale che ho giocato a Madrid. Vincendo il mio primo titolo sulla terra mi ha dato tanta fiducia. La partita contro Kohlschreiber è stata determinate per questo torneo. E’ stato un match difficile. Io, nonostante la stanchezza che avevo accumulato, ho mantenuto il mio slancio e sono riuscito a vincere il torneo battendo Nishikori, Raonic e Rafa. E’ stata una buona esperienza».
Il clima di oggi ha creato problemi?
«E’ stato difficile per entrambi. Il programma è cambiato rapidamente. Ho avuto appena 45 minuti per arrivare pronto».
Che partita è stata, la sua?
«Molto veloce. Credo di aver fatto un paio di errori del solito. Ma, come ho detto, non è facile, la prima semifinale di un Masters Series».
Può spiegare qual è la differenza a giocare contro Djokovic o un ragazzo come Nishikori? Come si fa a preparare la partita mentalmente e tatticamente in modo diverso con i due giocatori?
«Beh, fanno un sacco di cose lo stesso. Entrambi hanno ottimi rovesci. Entrambi poi giocano prevalentemente dalla linea di fondo. Devo guardare le partite che ho giocato contro Novak e capire le cose che avrei potuto fare in modo diverso mentre contro Kei guardo le cose che hanno funzionato bene e cercare di continuare a farlo».
Lei domani deve giocare per il titolo e questa è la sua prima finale a Roma.
«Un anno ho servito per il match in semifinale. Ero molto vicino a farcela. Ma ora mi sento molto meglio sulla terra. La mia schiena va meglio».
Domani è il suo compleanno.
«Penso di essere in un posto meraviglioso per festeggiare».
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Il Messaggero