Hongchan Quan, oro nei tuffi a 14 anni: «Con i soldi della medaglia curo mia madre malata»

Quando i primi tuffi li hai fatti in uno dei fiumi più inquinati del mondo, che effetto vuoi che ti faccia l'acqua pulita di un'Olimpiade. Hongchan Quan, 14...

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Quando i primi tuffi li hai fatti in uno dei fiumi più inquinati del mondo, che effetto vuoi che ti faccia l'acqua pulita di un'Olimpiade. Hongchan Quan, 14 anni e 130 giorni, non sorride durante la gara. Neanche quando i giudici non possono fare altro che dare tutti 10 ai suoi tuffi. Ieri a Tokyo è stata la giornata della piccolissima cinese, 143 centimetri di leggerezza. Ma che forza. Perché si può essere entrambe le cose, nello stesso momento, se c'è qualcosa di grande che ti spinge verso la perfezione. E Quan ce l'ha eccome: «Per curare mia mamma servono dei soldi - si è quasi giustificata dopo aver vinto l'oro nella piattaforma 10 metri, sbaragliando le avversarie - e anch'io devo guadagnare e mandare a casa il necessario».

E se le Olimpiadi hanno aiutato a togliere quella patina di impeccabilità dalle superstar degli sport (grazie infinite, Simone Biles), arriva poi uno scricciolo che quando entra in acqua dopo un tuffo è talmente silenziosa che non te ne accorgi. La perfezione, quindi, quella bella e non artefatta: quella frutto di sacrifici, un'ossessione maniacale di un intero popolo e di un intero movimento, quello dei tuffi cinesi, che non ha paura a lanciarti tra i grandi. Anche se non hai neanche quindici anni. 

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La medaglia d'oro è arrivata con il punteggio totale di 466,20. Mai nessuno si era spinto così in alto: tre tuffi su cinque più che perfetti, ancor più degli altri due da 95,70. Un triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato, una verticale con doppio salto mortale all'indietro con un avvitamento e mezzo e un doppio salto mortale e mezzo all'indietro con un avvitamento e mezzo. Yuxi Chen, anche lei cinese ma medaglia d'argento, si è fermata a 425,40. Melissa Wu, australiana, non è andata oltre 371,40. Di fatto non c'è stata storia. Dal Fiume delle Perle, a sud-est di Macao, è nata la "piccola perla del fiume".

Ma guai a dirlo a lei, che era alla sua prima gara internazionale. «Non credo di essere una magia del cielo - ha detto dopo la gara - non sono poi così straordinaria e non vado nemmeno tanto bene a scuola. In questo momento nella mia testa c'è il vuoto e ho solo voglia di mangiare un sacco di cose buone». Lo avrà fatto, perché dentro di sé sa che il suo vero obiettivo l'ha realizzato. E no, non era l'oro. 

Marco Prestisimone

 

 

 

 

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Il Messaggero