L'hockey diventa sonoro: così anche i non vedenti sfrecciano sul ghiaccio

L'hockey diventa sonoro: così anche i non vedenti sfrecciano sul ghiaccio
Per un italiano giocare a hockey può sembrare una cosa impossibile: energumeni imbracati in grosse armature sfrecciano sul ghiaccio inseguendo un disco di gomma. Non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per un italiano giocare a hockey può sembrare una cosa impossibile: energumeni imbracati in grosse armature sfrecciano sul ghiaccio inseguendo un disco di gomma. Non è esattamente l’idea di sport che appartiene al nostro Paese. Ancora peggio se si prova a pensare a una sua versione adatta ai non vedenti. Sembra quantomeno pericoloso ma è proprio quello che sta accadendo negli Stati Uniti. A partire da alcuni piccoli centri sportivi, come quello di Arlington in Virginia visitato dal Washington Post, sta prendendo piede un nuovo sport: l’hockey per non vedenti (o come lo hanno definito i cugini canadesi che hanno anticipato di qualche anno gli sportivi statunitensi, “hockey sonoro”).


Il “Washington Wheelers Blind Hockey Club” da diverso tempo organizza delle dimostrazioni del gioco accompagnate da lunghe sessioni di pattinaggio di gruppo utili ad aumentare la consapevolezza dei non vedenti che decidono di partecipare. L’obiettivo è quello di reclutare giocatori per iniziare delle partite dimostrative. Questa versione del popolare sport su ghiaccio assomiglia molto all'hockey standard: i giocatori sfrecciano sulla pista, passandosi un disco con l'obiettivo di depositarlo in fondo alla rete. La differenza reale sono i suoni. Il puck - il disco usato come “palla” dai giocatori - è adattato.

Si tratta di una scatola metallica metallica piena di cuscinetti a sfera, grande quasi il doppio del normale disco di gomma. Quando è colpito con la mazza fa vibrare tutta la superficie di ghiaccio, risuonando nel campo come se tanti campanacci si stessero muovendo. I pattinatori sono quindi in grado di individuare il disco “ascoltandone” i movimenti.Prima dell'inizio della partita i compagni di squadra guidano i portieri verso le loro reti. Per facilitare il loro compito, dato che il disco non fa rumore se non tocca la pista, prima che i giocatori possano tirare verso la porta devono completare un passaggio, il che aiuta ad avvisare il portiere e i difensori  del disco in arrivo. Inoltre l’arbitro usa anche uno speciale fischietto elettronico per segnalare quando un passaggio è stato completato e la squadra ha la possibilità di segnare. Un accorgimento fondamentale per far sì che la partita si svolga regolarmente così come le maglie, che sono di colori brillanti e ad alto contrasto.


In realtà i canadesi giocano a hockey sonoro da oltre 40 anni, mentre negli Stati Uniti è stato ufficialmente riconosciuto come sport solo dal 2014. Kevin Shanley, di New Paltz, New York, un ingegnere di 39 anni cieco dall'età di sei, ha co-fondato la prima organizzazione, la New York Nightshade, quattro anni fa e nell’ambiente è conosciuto come "il nostro George Washington”. La diffusione è ancora scarsa, ma lo sport sta prendendo rapidamente piede e al momento si stima che ci siano circa 100 giocatori negli Stati Uniti. Inoltre secondo la Federazione Internazionale dell’Hockey per non vedenti sarebbero già nove le organizzazioni che si stanno occupando di diffondere questo nuovo sport. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero