«Vivi come se fossi in partenza». Così aveva intitolato il suo libro, Rafael Henzel, il giornalista che era sopravvissuto al disastro aereo della Chapecoense....
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IL LIBRO
Ma il filo rosso di tutto era la promessa che Rafael aveva fatto a se stesso e alla famiglia: essere una persona migliore. Nel suo libro, infatti, non c’era il racconto della tragedia scampata, ma i dettagli del suo recupero fisico e psicologico. Era tornato a prendere l’aereo diventando un punto di riferimento per chi ha paura di volare. «Sono salvo grazie a Messi», scherzava il giornalista. Il giorno dell’incidente, infatti, Henzel avrebbe voluto sedersi nel posto al corridoio dell’ultima fila. Ma quello stesso aereo, caduto per negligenze dell’equipaggio sul calcolo della corretta quantità di combustibile, l’aveva usato la nazionale Argentina pochi giorni prima. «Questo è il posto dove si è seduto Messi», lo aveva rimproverato un collega invitandolo a cercarsi un altro posto. Rafael l’aveva cambiato. La Chapecoense, ieri, ha chiesto alla Federcalcio (Cbf) di non disputare la partita contro il Criciuma, valida per la Coppa del Brasile. La richiesta non è stata accolta, ma il giornalista è stato ricordato con una maglietta personalizzata e il lutto al braccio.
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Il Messaggero