L'Oscar del calcio (dilettanti) ieri è andato in scena allo stadio "Le Rose" di Genazzano. Protagoniste, l'Audace e il Colleferro, due splendide...
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Il pareggio finale, dunque, rende omaggio a entrambe le protagoniste, che fanno della beata gioventù l'arma migliore. «Essere raggiunti nell'ultimo minuto del recupero in superiorità la dice lunga sul rammarico», è lo spunto di delusione di Guidi. «Ma noi siamo l'Audace sia nella buona che nella cattiva sorte, anche se è che nell'ultima azione siamo rimasti paralizzati dalla paura di vincere e dall'allergia alla fase difensiva». Un gol che ha tolto all'Audace la gioia di conquistare quel secondo posto che sembrava una chimera qualche settimana fa. «Adesso sorge spontanea una considerazione: per vincere questo campionato contro società molto attrezzate (Cassino e Aprilia) alla rosa attuale servivano quattro, cinque calciatori con attitudini difensive, ma il club crea calciatori e non li prende da categorie superiori solo allo scopo di vincere il campionato».
Data la "stoccata", Guidi ritira la mano e accarezza i suoi ragazzi. «In estate tutti aderiscono al piano che l'Audace propone e questo mi basta e avanza. La rosa è composta tutta da bravi ragazzi, che meritano di rappresentare questo club. Il risultato è importante, ma la gratitudine e il rispetto è in cima al prototipo del nostro calciatore. Di certo questo mezzo passo falso ha un contraccolpo sia psicologico che nei fatti, ma è nei momenti difficili che emergono i rapporti veri, quelli che esistono in casa Audace».
Il Messaggero