Il golf, come la vita, è spesso attaccato a un evento che può stravolgere il corso delle cose. Il Masters 2019 ha segnato il ritorno alla vittoria di Tiger Woods, 11...
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I due ora sono pari a -11. Ma alla 15, nuovo errore di Molinari. Drive nel bosco a destra, colpo di recupero un po’ lungo a sinistra. Tiger invece è in green con il secondo. C’è da fare l’approccio, con un albero sulla traiettoria. Il centro del green sarebbe più sicuro, ma…. <Ma dovevo attaccare – spiega Molinari -. Ho preferito puntare all’asta, ho colpito un ramo e la palla è finita in acqua. Non era proprio la mia giornata, evidentemente. Ma non mi pento delle scelte che ho fatto, le rifarei>.
A quel punto tutto si rovescia: Tiger con il birdie sale a -13, Molinari con un nuovo doppio bogey scivola a -10. <E’ stato un brutto colpo – ammette il torinese – ma sono contento di come ho reagito. In certi momenti ti viene voglia di mandare tutto all’aria, ma io sono rimasto calmo e ho pensato solo a rimettermi in piedi, centrando il birdie alla 17>.
Gli errori di Molinari, galvanizzano Tiger: guai a concedergli certi vantaggi. Dopo il birdie alla 15, ecco il bis alla 16 (buca che ha fatto registrare le hole in one di Bryson DeChambeau e Justin Thomas). Difficile non capirlo anche per chi si trova a distanza siderale considerata la potenza del boato. Il popolo di Tiger va in delirio. La Tigre sente la vittoria vicina e a nulla servono i tentativi in extremis di Brooks Koepka, Dustin Jhonson e Xander Schauffele, che chiudono al secondo posto.
Con la vittoria Tiger Woods ha incassato un assegno da 2 milioni e 70.000 dollari, ma soprattutto ha portato a 15 il conto dei major vinti riaprendo la caccia ai 18-record di Jack Nicklaus. <Sono molto felice – ha commentato – a fine gara -.
Il Messaggero