C'è un altro Rafa nello sport mondiale. Come Nadal è spagnolo, più grande di due anni appena: classe 84 contro classe 86. Come Nadal, fuoriclasse del tennis, è già un...
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CAMPIONI ALLA PROVA
Una prima giornata da colpo basso ha minato la tre giorni di tracciato europeo alla Ryder. Nei doppi l'Europa doveva trovare quei tre o quattro punti di vantaggio che le avrebbero consentito di contrastare la superiorità americana nei singoli. Ma non è andata proprio così. Nelle prime buche della giornata finale, poi, l'Europa ha addirittura superato i 14 punti che le servivano almeno per pareggiare e conservare il trofeo, ma non sono bastati. Il capitano Clarke aveva messo gli uomini migliori nella parte alta del tabellone, come del resto Davis Love III, e i primi sei se la sono giocata. Tra i migliori europei, un altro nome da cui ripartire è Thomas Pieters, anche lui alla sua prima Ryder: quattro vittorie, una sconfitta e il record di punti raccolti da un debuttante. Andava utilizzato di più proprio Rafa Cabrera Bello, invece messo da parte nei doppi. Sono mancati alle attese le due wild card Kaymer e Westwood (tre sconfitte) e i debuttanti Andy Sullivam Danny Willett e Matthew Fitzpatrick (zero punti). Gli statunitensi hanno avuto in Patrick Reed la star e il trascinatore, ma soprattutto hanno saputo fare squadra. Tutti hanno conquistato punti, Brandt Snedeker ha terminato da imbattuto vincendo tre match su tre. Mickelson ha saputo fare da collante. A Ryan Moore l'onore di firmare il quindicesimo punto. Poi, solo podio e bollicine. Si è tenuto fuori scena il vice capitano Tiger Woods, che prepara il gran ritorno sul green. «È stata una grande Ryder Cup, di alto contenuto tecnico, combattuta, e io sono stato certo di averla vinta solo quando abbiamo ottenuto il quindicesimo punto», concede agli europei l'onore delle armi Davis Love III. «Sono amareggiato, deluso - dice dal canto suo Clarke - ma non potevo chiedere di più ai miei. Hanno fatto quanto avevo chiesto, ma la compagine di Davis Love III è stata impeccabile».
TIFO CALDO
Gli americani che hanno assiepato i percorsi di gara non si sono fatti mancare nulla. La Ryder Cup è il trofeo nobile in cui i grandi campioni giocano senza montepremi in palio. Ma è anche il torneo dove al pubblico è consentito di tutto. Dove l'etichetta lascia spazio al tifo da stadio e dove nulla vale il diritto di concentrazione dei giocatori. E Sergio Garcia e Rory McIlroy sono finiti nel mirino. Davvero tanti i 250 mila tifosi che si sono presentati al campo di Hazeltine, nel Minnesota. E a Parigi, tra due anni, cosa accadrà? «Usa! Usa!», si sono sgolati gli americani. Ce la faremo nel 2018 a sentir gridare «Europe! Europe!»? Si accettano già scommesse.
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Il Messaggero