I fenomeni sbarcano a Roma. Alla vigilia del Golden Gala Pietro Mennea dello Stadio Olimpico si raccontano alcuni degli atleti più attesi della tappa italiana della Wanda...
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L'uomo volante Armand Duplantis si prepara per un altro decollo, nello stadio in cui l'asta è religione, ricordando l'epocale sfida tra Bubka e Vigneron nel 1984 a colpi di record del mondo: «Sento che le aspettative sono molto elevate, come pure la pressione - le parole del ventenne svedese, primatista del mondo con 6,18 scalato nella stagione invernale a Glasgow -. Negli ultimi meeting ho incontrato tutti i migliori del mondo e anche a Roma non voglio sottovalutarli. Il primo obiettivo è vincere la gara, sento che la forma c'è e dipenderà dalla serata di domani». Roma lo affascina e «qualsiasi angolo della città sarebbe suggestivo per una gara di salto con l'asta: il Colosseo, prima di tutto. Amo saltare fuori dagli stadi perché sento il calore della gente». Tra le star annunciate, la mezzofondista scozzese Laura Muir sugli 800 metri. «Non vedo l'ora di correre domani. Adoro l'Olimpico, è bello gareggiare qui. L'anno scorso sono andata forte sui 1500 (secondo posto in 3:56.73) e domani per la prima volta al Golden Gala farò invece gli 800 metri, in questo stadio stupendo». A Bellinzona, ieri sera, a sorpresa la norvegese Hedda Hynne è scesa a 1:58.10 togliendo all'altra britannica Jemma Reekie la migliore prestazione mondiale dell'anno: entrambe saranno in pista anche a Roma. «Mi aspetto una corsa molto veloce - continua Muir - con tante avversarie agguerrite, come hanno dimostrato anche in Svizzera. E spero che ci sarà una nuova 'world lead' in una gara davvero combattuta». Due volte regina dello sprint all'Olimpico (nel 2016 e nel 2019), Elaine Thompson-Herah ci riprova nei 100m, alla prima uscita stagionale fuori dalla Giamaica: «Voglio ringraziare gli organizzatori del meeting perché non è semplice ottenere i permessi per viaggiare. Dopo tre anni finalmente non sono stata attanagliata dagli infortuni ed è bello tornare qui al top della forma. Non vedo l'ora di correre domani». E lo sguardo è già rivolto a Tokyo 2021: «I miei allenatori avranno un bel lavoro da fare per stilare il programma verso le Olimpiadi - sottolinea - da parte mia, invece, cerco di restare in buona salute. E proverò con tutte le forze di difendere il mio titolo olimpico». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero