Goggia, la sua corsa contro il tempo: le tappe di una missione quasi impossibile. E intanto rinuncia al ruolo di portabandiera

La campionessa olimpica in carica proverà a bruciare le tappe per un recupero lampo e per poter prendere parte alla spedizione azzurra di Pechino.

Sofia Goggia (29), sciatrice italiana
E’ una corsa contro il tempo. Sofia Goggia ha iniziato ieri le terapie per il ginocchio sinistro dopo il grave infortunio accusato in seguito alla rovinosa caduta nel...

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E’ una corsa contro il tempo. Sofia Goggia ha iniziato ieri le terapie per il ginocchio sinistro dopo il grave infortunio accusato in seguito alla rovinosa caduta nel supergigante di Cortina d’Ampezzo di domenica: se tutto dovesse andare per il meglio, tornerà sugli sci la prossima settimana. Non lo farebbe però a Pechino, in quanto mancano gli impianti adatti per preparare la velocità. Ecco perché, a quel punto, non è possibile procedere con la fase di riabilitazione e fisioterapia in Cina, ma Sofia è obbligata a restare in Italia. Alternative non ce ne sono e, dunque, questo significa addio cerimonia d’apertura - per questo aumentano sempre di più le possibilità di vedere Michela Moioli alfiere al suo posto. Perciò Sofia si vede costretta a rinunciare al suo ruolo di portabandiera, lei che un mese fa aveva ricevuto con tanto di orgoglio il tricolore, dalle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Le tappe

Innanzitutto, nel weekend si farà il punto sul recupero del ginocchio, per capire se c’è ancora speranza per Sofia di volare in Cina e prendere parte alle gare. Dopodiché, se il consulto dovesse essere positivo, si passerebbe da alcuni test fisici al ritorno alla velocità. Se Sofia riuscisse a superare anche questi test sulla neve, allora partirebbe in direzione di Pechino, intorno all’8 febbraio, in modo tale da ambientarsi in vista o del superG dell’11 febbraio oppure della prima prova cronometrata di discesa in programma il giorno dopo. L’obiettivo è cercare, comunque, di farsi trovare pronta per il 15. Ci vuole un miracolo, in ogni caso, perché, lo ricordiamo, la sciatrice bergamasca, nella caduta a Cortina, ha riportato un trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013, una piccola frattura del perone a una sofferenza muscolo tendinea. «Il rischio che prendiamo sugli sci non può essere sottovalutato. Sofia è una tosta, tornerà più forte di prima», le ha scritto la campionessa statunitense Lindsey Vonn, amica della Goggia. La speranza è di tutti.

 

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Il Messaggero