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Al Teatro Manzoni di Milano si è tenuto oggi il Giro d'Onore 2023, tradizionale appuntamento di fine anno giunto alla 18esima edizione in occasione del quale sono stati premiati i 98 ciclisti azzurri che hanno conquistato in questa stagione 120 medaglie, di cui 48 d'oro. Un 2023 sportivo che si concluderà domenica prossima con i mondiali Eliminator MTB in Indonesia. È stata stagione lunga ed intensa, con l'Italia protagonista tra Campionati Europei e Mondiali, in tutte le discipline, strada, fuoristrada, pista e paraciclismo e per tutte le categorie internazionali.
“Il 2023 è stato un anno con il secondo miglior risultato di sempre - ha commentato Corrado Dagnoni, presidente della Federazione Italiana Ciclismo -. È la conferma dell’ottimo lavoro realizzato grazie al contributo di tutte le componenti del ciclismo, dagli atleti ai tecnici, dai dirigenti ai collaboratori, dal personale federale ai partner che hanno scelto di sostenerci in questo percorso".
Dagnoni ha aggiunto che "l'anno preolimpico è stato il più impegnativo.
Alla cerimonia, presenti tanti simboli del ciclismo tricolore. Da Filippo Ganna (premiato sia per le medaglie in pista che su strada) a Lorenzo Milesi (campione mondiale under 23), da Vittoria Guazzini a Elia Viviani. Ma sono stati tanti gli atleti sul palco del Manzoni. L'evento è stato anche l'occasione per consegnare dei premi alla carriera a Vincenzo Nibali, Marta Bastianelli e Liam Bertazzo, oltre a dare un riconoscimento speciale a Vittoria Bussi, che ad ottobre ha riportato in Italia il record dell’ora femminile. Bussi che è stata premiata proprio da Ganna, dunque nella doppia veste di premiato e premiatore, che invece è in possesso del record maschile. "Questa è la dimostrazione che il ciclismo italiano non è poi così messo male come qualcuno sostiene", ha rimarcato il presidente federale Dagnoni.
Prima di ricevere il premio alla carriera, ha parlato anche Vincenzo Nibali. Sul ciclismo italiano su strada ha detto che "il bilancio storico è il più basso, ora si può solo che risalire. Un mio ritorno in Nazionale? Neanche ci sto pensando, ma mai dire mai. La Nazionale è un pungolo importante. Ci vuole fiducia degli atleti, per ricostruire un team e una squadra. Credo che il ct Daniele Bennati abbia fatto un grande team con gli atleti che abbiamo adesso. Ha una formazione che lavora in sintonia. Magari manca il campione come Van der Poel, ma di questo - conclude lo Squalo - noi non abbiamo colpa". Infine, il commento di Daniele Bennati: "È stato fatto un grande lavoro. Prima di vincere le medaglie è importante fare vedere l'attaccamento che c'è alla maglia azzurra. Lo abbiamo dimostrato. Adesso sarebbe bello che raccogliessimo qualche risultato. Ho fiducia nei ragazzi, il sogno è di riportare la maglia di campione del mondo in Italia. E l'anno prossimo ci saranno anche le Olimpiadi".
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