Giro d'Italia, la Var anche nella corsa rosa: Aru penalizzato di 20”

Giro d'Italia, la Var anche nella corsa rosa: Aru penalizzato di 20”
Dopo il calcio, la Var irrompe nel ciclismo. I giudici sono intervenuti »anche con l'ausilio della Var« - apprende l'Ansa - per infliggere 20» di...

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Dopo il calcio, la Var irrompe nel ciclismo. I giudici sono intervenuti »anche con l'ausilio della Var« - apprende l'Ansa - per infliggere 20» di penalizzazione a Fabio Aru, per «scia prolungata» nella crono della 16/a tappa del Giro, fra Trento e Rovereto. L'italiano aveva chiuso la prova al 6/o posto, con un ritardo di 37« dal vincitore Rohan Dennis, ma dalle osservazioni fatte attraverso la Var - usata per la prima volta al Giro - i giudici hanno deciso di penalizzarlo, facendolo scendere all'8/o posto.


Dopo un controllo incrociato fra i giudici di corsa e il collega che si occupa del controllo della Var (Gianluca Crocetti) durante la gara, e che segnala al presidente di giuria eventuali irregolarità, è stato deciso di penalizzare »per scia prolungata« Fabio Aru (20»): con lui i compagni di squadra della Uae Emirates, Valerio Conti e Diego Ulissi (2'). Sanzionati anche altri tre atleti: Pedersen, Cavagna ed Hermans (30«). Aru aveva chiuso la crono al sesto posto, a 37» di ritardo dal vincitore Rohan Dennis e a soli 2« da Chris Froome. Al Giro d'Italia 2018, e per la prima volta in una grande corsa a tappe, è stata utilizzata la Var, un sistema di telecamere che permette ai giudici di 'vigilare' sul corretto svolgimento delle varie fasi della corsa.

«Rispetto il parere della giuria, ma non c'è stata da parte mia alcuna intenzione di trarre vantaggio in maniera non lecita. In gara ho raggiunto alcuni corridori, in quei frangenti in strada ci sono moto e auto: la giuria avrà deciso di sanzionare un momento nel quale ci sarà stato involontariamente un veicolo a poca distanza da me». Così Fabio Aru commenta i 20« di penalizzazione che gli sono stati inflitti dalla giuria del Giro d'Italia nella cronometro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero