Giornata della Memoria, la FIGC presenta una campagna contro le discriminazioni: «Il calcio ha il compito di alimentare la memoria»

Gabriele Gravina (68), presidente della FIGC
La FIGC, in linea con le sue ultime iniziative di interesse nel campo del sociale, ha annunciato che insieme alla UEFA e all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La FIGC, in linea con le sue ultime iniziative di interesse nel campo del sociale, ha annunciato che insieme alla UEFA e all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali


- istituito presso la presidenza del Consiglio dei Ministri - presenterà una grande campagna contro le discriminazioni razziali, per diffondere un messaggio forte al razzismo. Lo ha annunciato lo stesso presidente della Federazione Gabriele Gravina, intervenuto in occasione della Giornata della Memoria: «Questa ricorrenza non rappresenta solo una commemorazione delle vittime dell'Olocausto, ma ci richiama al dovere di impegnarci ogni giorno per combattere qualsiasi forma di antisemitismo e discriminazione e assicurare alle nuove generazioni un mondo libero e incentrato sul rispetto della dignità umana». Ha poi proseguito: «Il mondo del calcio è uno straordinario veicolo per raggiungere i giovani e ha il compito di alimentare la memoria perché solo attraverso il ricordo è possibile sperare in un futuro dove non ci sia più spazio per odio e intolleranza. Siamo costantemente impegnati nel sostenere programmi di sensibilizzazione e progetti concreti che coinvolgano tutte le componenti federali, con la consapevolezza che facendo squadra sarà più semplice farci ascoltare e diffondere quei valori che sono alla base dello sport e di una società democratica».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero