Gioco e successi, la domenica perfetta delle romane

Gioco e successi, la domenica perfetta delle romane
Risale prepotentemente la Lazio. Tiene con sicurezza la Roma. La domenica di biancocelesti e giallorossi è stata da incorniciare. L’ha aperta nel pomeriggio la...

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Risale prepotentemente la Lazio. Tiene con sicurezza la Roma. La domenica di biancocelesti e giallorossi è stata da incorniciare. L’ha aperta nel pomeriggio la squadra di Inzaghi, andata a prendersi una rotonda rivincita a Bergamo contro l’Atalanta. La “Lazio 1” ha vendicato quella che si era fatta malamente eliminare dalla Coppa Italia in settimana. Prova di maturità convincente per i biancocelesti, certamente rinfrancati e caricati dalla mossa del presidente Lotito di pagare in anticipo due mensilità di stipendio in un panorama, quello della serie A, raso al suolo dalla crisi-Covid. Lazio capace di battere l’Atalanta anche senza i gol di Immobile e con le sue stesse armi: squadra cortissima e corpo a corpo in ogni angolo del campo. Vittoria che è valsa il sorpasso sui nerazzurri e il ritorno ai confini della zona Champions League.


Atalanta a parte, tutte vincenti quelle dell’alta classifica e allora in serata la Roma non si è fatta pregare per imitare le rivali: l’ormai solita partenza-sprint (tre gol nei primi 29’) ha spianato la strada alla squadra di Fonseca ancora terza. Il tecnico portoghese ha mantenuto la linea dura con Dzeko, ufficialmente infortunato e sorridente in tribuna ad accogliere il neo-acquisto Reynolds ma, di fatto, in punizione dopo l’insubordinazione post Spezia di Coppa. Oggi il mercato chiuderà i battenti e, salvo clamorosi colpi di scena, il bosniaco dovrà disfare per l’ennesima volta le valigie. Toccherà a Pinto e al buon senso dei protagonisti rendere questa convivenza proficua.
Domenica maledetta, invece, per Sofia Goggia. L’azzurra più in forma paga ancora dazio alla sfortuna. A Garmish una caduta assurda mentre lasciava la pista dopo l’annullamento del superG le è costata la frattura della tibia. Stagione finita e addio Mondiale di Cortina, dove aveva una medaglia più che prenotata.

 

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Il Messaggero