Un viaggio nel tempo dalle Olimpiadi di Berlino ’36 a Roma ’60, fino al sogno di Roma 2024. Fiona May (Responsabile delle relazioni con gli atleti del Comitato Roma...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La storia dello sprinter americano è una perfetta sintesi dei valori olimpici: nello sport l’unico colore che conta è quello delle medaglie. Valori che sono alla base della candidatura di Roma: l’incontro tra Buffa, May e James è stata allora anche l’occasione per guardare al futuro, ai Giochi del 2024. Location d’eccezione lo stadio Olimpico, sede della cerimonia inaugurale e di gare storiche dell’edizione romana dei Giochi nel ‘60, oggi teatro di sfide internazionali di calcio, rugby e atletica leggera oltre che punto fondamentale del progetto olimpico di Roma.
«Qui Livio Berruti ha vinto una medaglia memorabile nel 1960. Abebe Bikila ha corso la maratona scalzo attraversando la città - ricorda Buffa -. È stata una gara unica al mondo: nel 2024 quelle emozioni potrebbero essere vissute di nuovo». «Quello che davvero vogliamo riportare - aggiunge Fiona May - è quello spirito Olimpico che Stephan James ha interpretato con Jesse Owens: il cuore, il coraggio, questo è ciò che più di tutto vogliamo riportare qui». «Anche solo camminare dentro lo stadio Olimpico è impressionante - ammette l’attore - non riesco a trovare nessuna ragione per cui le Olimpiadi non si debbano fare in questa città: Roma è straordinaria». «Tutti hanno l’idea di come era l’Italia tempo fa - sottolinea Fiona May - ma il Paese sta cambiando, stiamo facendo dei passi in avanti: dal 1960 siamo proiettati al 2024. Vogliamo aprire le porte del Paese e far sì che soprattutto i giovani possano vivere questa esperienza straordinaria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero