Disfatta Juventus. Gli artigli del Grifone fanno davvero molto male alla Vecchia Signora. Tre gol subiti in meno di mezz’ora e sul banco degli imputati così ci...
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Attenzione, però, a non confondere i demeriti dei campioni d’Italia con il grande valore della lezione tattica, caratteriale e tecnica impartita da Juric. Mattatore Simeone, ma è tutto la squadra a esprimersi su alti livelli: particolarmente splendenti gli esterni Lazovic e Laxalt, assieme al mastino di centrocampo Rincon. Genoa un po’ più a riccio nella ripresa, comprensibile conseguenza delle tante energie spese nei primi 45 minuti. La Juve cerca insistentemente spazi chiusi con puntualità da Izzo e compagni. Inserire Higuain per Lichtsteiner significa, per il tecnico bianconero, sbilanciare ulteriormente la squadra. Rischio grossissimo, dopo 12 minuti, quando d’istinto Buffon sbarra la strada a Simeone, provvidenzialmente smarcato da Cofie. La situazione non si sblocca nemmeno con Sturaro al posto di Khedira. Il Genoa tiene la Juve ben lontana dalla porta di Perin. Piove sul bagnato al 34’ quando Dani Alves si fa male a cambi esauriti. C’è ancora il tempo per una magistrale punizione di Pjanic, a 8 minuti dal termine, e per due tiracci di Mandzukic e Sturaro. Sconfitta meno amara solo nel punteggio, ma quella del Ferraris è una lezione che potrebbe lasciare il segno in vista dei futuri impegni della Juventus.
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Il Messaggero