Genoa-Benevento, lo show dura 22 minuti: il pari sta bene a entrambe

Genoa-Benevento, lo show dura 22 minuti: il pari sta bene a entrambe
Genoa e Benevento si dividono la posta in palio a Marassi. Succede tutto nel primi 22 minuti, con 4 reti figlie più di goffe disattenzioni difensive che di prodezze...

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Genoa e Benevento si dividono la posta in palio a Marassi. Succede tutto nel primi 22 minuti, con 4 reti figlie più di goffe disattenzioni difensive che di prodezze individuali degli attaccanti. Per il resto della gara, grande determinazione su entrambi i fronti, con lotta su ogni pallone in tutte le zone del campo ma il risultato non cambierà più.  Un piccolo passo avanti verso la salvezza anche se la vittoria del Cagliari a Udine mette pressione a tutte le concorrenti.



Partita frizzante con quattro gol dove le due retroguardie sono, in negativo, le assolute protagoniste. Al 4’ l’ex Lapadula si incunea in area dove viene atterrato da Radovanovic: Pairetto non ha dubbi e indica il dischetto, Viola è bravo a spiazzare Perin. Il Benevento restituisce il favore all’11’ quando su cross di Strootman è Barba ad appoggiare a… Pandev a 2 passi da Montipò. Pareggiare, da quella posizione, è un gioco da ragazzi per l’esperto attaccante macedone. Al quarto d’ora, partendo da destra, Lapadula si porta a spasso l’intera retroguardia prima di fulminare, centralmente, Perin. Ancora botta e risposta. Al 22’ un rimpallo favorisce Pandev, bravo a trovare la giusta soluzione con un preciso diagonale.

Ritmi più blandi dopo il 2-2, con il Genoa ad assumere maggiormente l’iniziativa. Poco dopo la mezz’ora, Destro lanciato a rete viene anticipato da Montipò, in spericolata uscita.  Al 35’ Tuia si fa male e Inzaghi lo sostituisce con Caldirola.



Il Genoa mantiene il controllo del campo nel secondo tempo senza riuscire ad affondare il colpo nonostante lo schiacciamento del Benevento nella propria metà campo. Al 55’ Montipò mette bene i pugni su Badelj, dall’altra parte al 67’ lo stacco di Gaich provoca più di un brivido lungo la schiena dell’immobile Perin. Ballardini allora cambia totalmente il reparto offensivo: dentro Pjaca e Shomurodov, ma la stanchezza prevale da entrambe le parti. Il 2-2 finale, in ottica salvezza, accontenta sia Ballardini sia Inzaghi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero