Gattuso: «Non siamo fenomeni, ma abbiamo voglia di fare un passo in più»

Gattuso: «Non siamo fenomeni, ma abbiamo voglia di fare un passo in più»
«Abbiamo dimostrato organizzazione e compattezza, nel coprire il campo e nel sacrificarsi. Vedere Piatek, Paquetà e Suso dà la sensazione di grande...

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«Abbiamo dimostrato organizzazione e compattezza, nel coprire il campo e nel sacrificarsi. Vedere Piatek, Paquetà e Suso dà la sensazione di grande qualità». Rino Gattuso è a ragione soddisfatto per la prova del suo Milan sul campo dell'Atalanta: «Siamo stati fortunati a raggiungere il pareggio a venti secondi dalla fine del primo tempo. Dopo un paio di occasioni iniziali, infatti, non siamo più riusciti a mettere una palla in profondità. Una volta pareggiato, invece, siamo usciti palla al piede anche per decine di metri», spiega il tecnico rossonero. Che elogia i singoli come esempio di dedizione al gruppo: «Calhanoglu per me non è una sorpresa, quando giocava al Leverkusen buttava giù le porte dalla distanza. L'abbraccio con lui l'ho sentito come lo sento con tutti i giocatori, anche se magari ce n'è qualcuno arrabbiato perché pensa di meritare di più - prosegue Gattuso -. Piatek è uno che parla pochissimo, ma ci sta dando tantissimo». Sulle prospettive dall'alto del quarto posto: «Ci tenevano a una grande prestazione e ad un grande risultato, ma ci sono 42 punti in palio. Non siamo diventati fenomeni: adesso la differenza la fa la volontà di fare un passo in più». Battuta finale su Higuain: «Non ho nulla da rimproverarmi e nulla da dire in negativo su di lui. Forse non sono riuscito io a farlo esprimere al meglio. Ma ormai lui è al Chelsea».


Dal canto suo, Gian Piero Gasperini riconosce che l'inerzia della sfida ha cambiato fronte alle soglie dell'intervallo: «C'è stato un calo anche di convinzione dopo aver preso il pari nel recupero del primo tempo - premette l'allenatore dell'Atalanta -. Nel primo tempo, a parte l'occasione di Kessie, abbiamo disputato un'ottima partita e c'erano tutti i presupposti per mantenere il vantaggio. Il gol di Piatek nel recupero ci ha tagliato le gambe e ha cambiato la partita. Anche nella ripresa abbiamo cominciato bene, poi sul gol di Calhanoglu siamo mancati in termini di energie e di convinzione». Il Gasp mette i suoi sul chi vive per il prossimo futuro: «Questa partita ci deve lasciare degli insegnamenti, un po' di calo di morale c'è stato ed è una cosa su cui dobbiamo lavorare indubbiamente: devo far capire ai miei giocatori che dobbiamo essere sempre propositivi, perché non possiamo permetterci di farci frenare dalla pressione». Ancora, sui cambi: «Il Papu Gomez ha preso una brutta botta all'inizio dell'incontro che l'ha messo in difficoltà. Non posso tenerlo dentro novanta minuti a partita, lui come anche Zapata. Mi serviva provare due ragazzi come Kulusevski e Barrow che nell'arco del campionato possono darci qualcosa di più». Sugli obiettivi stagionali, chiosa secca: «In questo momento non c'è un traguardo. La classifica è corta e noi abbiamo anche la Coppa Italia a cui pensare. Vediamo come vanno le prossime 5-6 partite e la semifinale di andata a Firenze». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero