Napoli-Juve, Gattuso: «Mi sento un toro. Sono orgoglioso». De Laurentiis: «Presto, lo scudetto»

Napoli-Juve, Gattuso: «Mi sento un toro. Sono orgoglioso». De Laurentiis: «Presto, lo scudetto»
«Questa vittoria è di tutti: dello staff, della gente che sta con noi e che lavora anche 18 ore al giorno, prima di mandarmi a quel paese. Seguo il mio istinto, a...

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«Questa vittoria è di tutti: dello staff, della gente che sta con noi e che lavora anche 18 ore al giorno, prima di mandarmi a quel paese. Seguo il mio istinto, a volte mi sento un toro. Questo è il mio segreto. È il primo trofeo da allenatore, stanotte mi sono svegliato un paio di volte, pensavo se avessi perso questa finale. Sapevo che era difficile, ma sono contento di avere vinto. Stasera mi sento molto orgoglioso». Così Rino Gattuso, in conferenza stampa, dopo la vittoria sulla Juve nella finale della Coppa Italia


«Era nell'aria, da quando è arrivato Gattuso sono cambiate molte cose e tutti quanti si sono compattati intorno a lui, la società e l'idea di Napoli, che è l'unica che riesce a contestare il titolo alla Juventus. Questa è già un'altra volta che la battiamo in Coppa Italia, lo abbiamo fatto in Supercoppa, manca solo nello scudetto ma speriamo di farlo presto». Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ai microfoni della Rai al termine della finale di Coppa Italia che ha visto trionfare i partenopei per 4-2 ai rigori sulla Juventus. «Avevo chiamato Agnelli poco prima della fine e avevo detto 'qualunque cosa accada premiamo le due squadre insiemè, ha detto ancora De Laurentiis che ora guarda alla Champions. »Non esageriamo, i sogni sono molto importanti, ci fanno superare le difficoltà, la speranza è l'ultima a morire, non bisogna mai arrendersi. Questo covid, con tutto il rispetto per le persone che sono morte, ha comunque stimolato il mondo intero, ci ha affratellato«, ha aggiunto il numero uno del Napoli che ha chiuso con una battuta »il presidente della Repubblica è al di sopra a tutti gli altri, poteva anche venire...«. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero