Galliani: «La cessione è tutt'altro che certa, sarà fatto il bene del Milan»

Galliani: «La cessione è tutt'altro che certa, sarà fatto il bene del Milan»
Il tanto atteso incontra tra Bee Taechaubol e Silvio Berlusconi è slittato a domani. Non è escluso che i due protagonisti della vicenda sulla cessione del Milan vedano insieme,...

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Il tanto atteso incontra tra Bee Taechaubol e Silvio Berlusconi è slittato a domani. Non è escluso che i due protagonisti della vicenda sulla cessione del Milan vedano insieme, ad Arcore, la partita tra Milan e Genoa. Il broker thailandese, che punta alle quote di maggioranza della società rossonera, ieri è volato a Ginevra con la moglie. Il suo asso nella manica è l'appoggio di due colossi della finanza. Si tratta dell'ADS Securities e della China CI-TIC Bank (arrivano da Abu Dhabi e Cina), rispettivamente collegati alla potente famiglia reale dell'Emirato (al principe sceicco Zayed Al Nahayan, fratello del presidente del Manchester City, Mansour) e all'ancora più potente governo cinese (di fatto la banca è di proprietà dello Stato). La palla è passata a Fininvest che, così sembra, preferirebbe la cordata cinese, rappresentata dall'intermediario Richard Lee. Da parte sua, Mister Bee, uomo vulcanico di carattere, è ottimista sull'esito dell'affare. In realtà, la prima mossa di Berlusconi è arrivata: in mattinata l'ex Premier ha annullato il viaggio di domani a Roma, atteso per impegni politici ed elettorali. Dall’eventuale incontro di domani sera Silvio Berlusconi si aspetta di conoscere i dettagli dell’offerta di Taechaubol.


Nel frattempo, ieri pomeriggio si è svolta a Casa Milan l'assemblea dei soci che ha certificato una perdita di 91,28 milioni di euro (gli esoneri pesano per 7,5 milioni). La più alta dell'era Berlusconi. «La cosa che più preme a Silvio Berlusconi è il bene del Milan. La cessione è tutt'altro che cosa certa, se sarà fatta, lo sarà per il bene del club», ha spiegato Adriano Galliani nel suo intervento. «Mai si erano vinti tanti trofei nella storia del Milan, ben 28 trofei, un periodo straordinario con 8 finali di Champions: in questi stessi anni nessun altro ci è riuscito». Galliani ha ribattuto alle lamentele degli azionisti, che hanno fatto paragoni con l'era Farina: «Fininvest ha investito cifre iperboliche portando il Milan a risultati straordinari fino a uno o due anni fa e ha il diritto dovere di gestire la società, non è tenuto a cogestire con gli stakeholder. Allegri ha fatto un primo, un secondo e un terzo posto passando sempre i gironi di Champions. L'anno in cui le cose non stanno andando bene è questo. Questa posizione di classifica non ci riempie di gioia. Ci sono da fare operazioni e rinforzi sul mercato. Quando non ci sono i risultati c'è poco da dire». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero