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La Roma perde al Tardini contro il Parma ed esce dalla zona Champions, superata nel weekend dall'Atalanta che adesso ha 2 punti in più e si prende il 4° posto. Deludente la prestazione dei giallorossi in Emilia (0-2): distratti dietro, macchinosi a centrocampo e impotenti davanti. La rotazione di Fonseca non porta alcun beneficio alla squadra che paga lo sforzo fatto giovedì all'Olimpico contro lo Shakhtar Donets. Se la rosa viene considerata competitiva anche dall'allenatore, di conseguenza è la preparazione atletica a non convincere. A questo ritmo la volata finale diventa complicata.
ANDAMENTO LENTO
Manca la convinzione nel 1° tempo. La Roma è fiacca e soprattutto lenta nel palleggio. Al 3-4-2-1 di Fonseca manca la precisione nella finalizzazione, nonostante la prersxenza in attacco di Dzeko, al rientro, Pedro ed El Shaarawy. Le conclusioni non mancano, ma nessuna spaventa Sepe. Pellegrini cade subito in arera, toccato da Hernani. Piccinini non interviene e fa arrabbiare Fonseca (prima, durante e dopo..., soprattutto visto il rigore concesso a Pellè per falletto di Kumbulla). Il Parma, intanto, fa solo il compitino, facendo attenzione a non scoprirsi: ecco il 4-1-4 di D'Aversa (squalificato, in panchina Tarossi) per limitare i rischi. La strategia paga. Nell'unico contropiede, gestito bene a destra da Man che sfugge a Kumbulla, la rete del vantaggio siglata dall'altro esterno, anche lui romeno, Mihaila.
BLACK OUT DOPO L'INTERVALLO
La Roma si presenta male al ritorno in campo. Entra e si fa subito sorprendere. Bravo Pau Lopez su Man, dopo l'incursione di Pezzella. La difesa sbanda. Sbagliano a centrocampo Mancini e a seguire Ibanez, Pellè scappa in contropiede e proprio Ibanez lo atterra in area. Rigore evidente, trasformato da Hernani. Le mosse successive di Fonseca non aiutano i giallorssi a rientrare in partita. Dentro Reynolds, al debutto, Perez e Cristante. Più tardi Diawara e Mayoral per il 4-2-4. Sterile l'assedio, inutile l'attacco a 4 punte.
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