Va bene. Ci sono stati i test a Barcellona e le prime prove libere nella notte italiana. Ma la prima verità sulle reali forze in pista salterà fuori da domani...
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Ma c’è molta tensione, mescolata alla curiosità di sapere chi farà la pole position. Nella conferenza spaccata in due (in vetrina subito Alonso, Hamilton, Ricciardo e Vettel, poi Bottas, Ocon, Massa e il debuttante Stroll) tutti hanno esposto situazioni e speranze per il campionato e magari per la gara didomenica, nessuno ha osato una previsione sul giro veloce che determinerà lo schieramento di partenza. Hanno fatto sorridere Fernando e Lewis presentatisi con una barba ben curata, mentre Daniel e Sebastian hanno esibito una peluria selvaggia.
In assenza di pronunciamenti, anche se sotto sotto in generale si parla sempre di una Mercedes da battere, di una Ferrari molto competitiva e di eventuali sorprese da parte della Red Bull, ci affidiamo alle statistiche. Il circuito cittadino dell’Albert Park è uno di quelli da pelo e da grande sensibilità di guida. Su 21 edizioni disputate di questa corsa solo nove piloti hanno conquistato la pole e di questi 2 soli (Fisichella e Barrichello 1 ciascuno) non sono stati campioni del mondo. Il primato delle pole spetta a Hamilton (5), seguito da Hakkinen, Schumacher e Vettel (3), Villeneuve e Button (2) e Raikkonen 1.
Una pista per fuoriclasse, dunque, nella quale bisogna dare tutto. Ci saranno anche la prima sfida interna tra Hamilton e Bottas, quella da rinnovare tra Vettel e Raikkonen e Ricciardo-Verstappen. Con il condimento rappresentato dall’esordio di Lance Stroll, temuto anche da Verstappen: «Non vorrei vedere un altro Max sulla griglia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero