Formula 1, Binotto smorza gli entusiasmi Ferrari: «Non siamo abbastanza veloci per pensare di vincere in Australia»

Formula 1, Binotto smorza gli entusiasmi Ferrari: «Non siamo abbastanza veloci per pensare di vincere in Australia»
Una Ferrari col freno a mano tirato e l'incubo del coronavirus in agguato a rendere tutto più difficile. Nell'ultimo giorno di test a Montmelò in vista del...

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Una Ferrari col freno a mano tirato e l'incubo del coronavirus in agguato a rendere tutto più difficile. Nell'ultimo giorno di test a Montmelò in vista del via della Formula 1 in Australia, lo scenario che si prospetta per la Rossa, per lo meno nel primo Gp della stagione, non sembra dei migliori vista la mancanza di velocità per le qualifiche e per la gara. A parte il quarto tempo di Charles Leclerc dietro anche alla Renault di Daniel Ricciardo oltre che ai principali rivali, Red Bull con Max Verstappen e Mercedes con Valtteri Bottas (autore del miglior tempo di giornata), a gettare acqua sul fuoco dell'entusiasmo dei ferraristi è il tema principal del Cavallino Rampante Mattia Binotto: «Prestazione? Voto 6 o forse anche meno. Se siamo pronti? In generale sì come team, ma in qualifica non siamo abbastanza veloci, anche in gara ma un pò meno per vari motivi che dovremo capire. Non siamo abbastanza veloci per pensare di vincere in Australia. È importante capire sempre meglio la macchina, cercare di ottimizzarla, provare diversi setup. I piloti devono trovare il comfort con la vettura ed il setup. Ci siamo concentrati su questo».


Altro problema, non solo per la Ferrari, è la minaccia del coronavirus: se per l'Australia sembra essere scongiurato l'annullamento come accaduto oggi ad esempio per un altro grande evento del mondo dei motori come il Salone dell'Auto di Ginevra, per i prossimi Gp del Bahrain e del Vietnam le situazioni vanno monitorate costantemente. Il patron americano del Circus Chase Carey, arrivato a Barcellona negli ultimi giorni di test. Casey, la cui presenza era prevista in Catalogna al di là del tema COVID-19, ha fatto un giro tra le varie hospitality e parlato con le squadre di diversi argomenti e tra questi anche dell'emergenza coronavirus. In generale tra le scuderie non c'è apprensione, o almeno non c'è per ora dato che l'Australia non ha chiuso l'ingresso agli italiani per i focolai che si sono sviluppati nell'ultima settimana né imposto restrizioni tali da pensare che qualcuno non possa entrare. Per il Bahrain, invece, come già fatto per la F2 e la F3, ci si sta muovendo al fine di garantire che il personale della Formula 1 non abbia problemi. Stessa procedura prevista per il Vietnam, dove per il momento gli italiani sono nella «lista» di persone che non possono accedere nel Paese.


A parlare del coronavirus è lo stesso Binotto secondo cui «serve prudenza, dobbiamo essere sicuri di muoverci correttamente. Alcuni di noi ritarderanno i voli per avere la sicurezza di aver preso tutte le precauzioni del caso. Nessun dramma in atto, si tratta di fare le cose in modo giusto. Per questo agiremo sentendo sempre FIA e F1, sanno che siamo un team cauto». Sta di fatto, però, che all'arrivo in Australia i cittadini provenienti dai paesi ritenuti a rischio coronavirus (tra cui l'Italia) dovranno rispettare una procedura per ottenere l'ingresso dallo stato di Victoria. In aeroporto ci saranno controlli sanitari (tampone compreso). I passeggeri dovranno attendere l'esito degli esami, circa quattro ore, in un'area appositamente predisposta in aeroporto e se risulteranno negativi otterranno il regolare accesso.
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Il Messaggero