Formula 1, Binotto: «La speranza è che il Mondiale possa partire a luglio»

Formula 1, Binotto: «La speranza è che il Mondiale possa partire a luglio»
La speranza è cominciare il mondiale di Formula 1 all'inizio di luglio. È quanto afferma il team principal della Ferrari Mattia Binotto in un'intervista alla...

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La speranza è cominciare il mondiale di Formula 1 all'inizio di luglio. È quanto afferma il team principal della Ferrari Mattia Binotto in un'intervista alla britannica Sky Sports News. «Nessuno sa veramente quando si ripartirà - ha detto Binotto - lunedì abbiamo avuto un incontro con Liberty e Fia e abbiamo discusso. La F.1 sta cercando di organizzare il miglior campionato possibile, magari a partire dall'inizio di luglio, se ciò sarà possibile, ma al momento non abbiamo conferme. Penso che entro la fine di maggio avremo un quadro più chiaro. Ô nell'interesse di tutti correre quando si potrà e fare quante più gare possibile, ma è troppo presto per avere un quadro chiaro ora». «Sappiamo che dal primo regolamento sportivo per avere un campionato mondiale sono necessarie almeno otto gare - ha detto Binotto a proposito del Mondiale - si sta cercando di organizzarne di più. L'importante è essere flessibili. Sono abbastanza sicuro che Chase (Carey ndr) e le squadre saranno in grado di mettere in campo il miglior campionato possibile. Da parte nostra tutto ciò che è necessario, fine settimana di gare brevi o doppio GP, lo faremo, saremo flessibili e di supporto, faremo quanto è necessario». Binotto ha aperto alla possibilità di un budget cap differenziato per teame. «Siamo pienamente consapevoli delle difficoltà di alcune squadre - ha detto - dobbiamo affrontare i costi per il futuro della F.1. La riduzione dei costi è il primo obiettivo per far sopravvivere ogni singola squadra. Parliamo sempre di budget cap, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo strutture diverse, abbiamo risorse diverse. Ci sono team che sono costruttori, come la Ferrari e altri top team che progettano, sviluppano, omologano e producono ogni singolo componente. Altri team sono clienti. Quindi penso che quando discutiamo di un limite al budget, forse la risposta non è un unico limite uguale per tutte le squadre».
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Il Messaggero