Roma, Fonseca riparte in Formula 3: anche Mancini a disposizione

Mancini
Tiri Mancini, giusto chiamarli così, anche se quando c’è il Covid-19 di mezzo nessuno ha certo voglia di scherzare. Ma, proprio come Hakimi dell’Inter...

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Tiri Mancini, giusto chiamarli così, anche se quando c’è il Covid-19 di mezzo nessuno ha certo voglia di scherzare. Ma, proprio come Hakimi dell’Inter (portato subito in panchina da Conte e schierato ieri pomeriggio nella ripresa a Marassi), anche il centrale difensivo della Roma da positivo ecco che improvvisamente si trasforma in negativo. Così, per l’effetto dell’ultimo tampone, da indisponibile a utilizzabile. E la sorpresa, più che per Pioli, è per Fonseca. Che, nonostante l’assenza del totem Smalling, non deve più convivere con l’emergenza, come è successo giovedì a Berna, quando ha dovuto rilanciare da titolari gli emarginati Fazio e Jesus, scartati fin qui a parole e nei fatti.


DOPPIA OPZIONE
«Negativo agli ultimi due tamponi. Destinazione San Siro...». L’annuncio a metà giornata è proprio di Mancini su Instagram. E, pur avendo saltato un paio di allenamenti, fa sapere al tecnico di essere pronto a rispondere alla convocazione che sembra garantita. Squalificato in Europa League (deve scontare altri 2 turni, ma la Roma ha già presentato il ricorso che verrà discusso in settimana), Gianluca è sempre stato presente in campionato. Non ha, insomma, alcuna intenzione di perdersi il big match di domani sera contro il Milan leader a punteggio pieno. Toccherà a Fonseca decidere se rischiarlo dall’inizio. L’azzurro sta bene e quindi non dovrebbe aver problemi a scendere in campo contro i rossoneri. Se l’allenatore, vedendolo lavorare nella seduta della vigilia, darà l’okay, ecco che la formazione sarà la stessa già proposta contro la Juventus e l’Udinese (3 volte su 5 partite, dunque, la stessa). L’intenzione del portoghese è di insistere sulla difesa a 3, aspettando il ritorno di Smalling (al momento non ancora in gruppo) per scegliere poi la formula ideale. Il 4-2-3-1 è il sistema di gioco preferito di Paulo che però si è reso conto di quanto i suoi interpreti si sentano più al sicuro con il 3-4-2-1.
 

BALLOTTAGGIO AZZURRO
La sorpresa della disponibilità di Mancini permette quindi a Fonseca di integrare la preparazione della partita di San Siro. Se avesse voluto insistere con i 3 difensori, avrebbe dovuto arretrare Cristante tra Kumbulla e Ibanez oppure concedere la nuova chance a Fazio. A questo punto, con il 3-4-2-1, punterebbe sui suoi 3 giovani Mancini, Ibanez e Kumbulla che, con gli addestramenti quotidiani, cominciano a conoscersi. L’allenatore, quando ha saputo della positività di Mancini, ha risparmiato Santon contro lo Young Boys, considerandolo il migliore tra i terzini destri per giocare nella linea a 4 e di conseguenza per affrontare il Milan con il 4-2-3-1. Adesso, con l’opzione del 3-4-2-1, tornano d’attualità anche le candidature di Peres e Karsdorp, più adatti ad attaccare sulla fascia. Il vero ballottaggio, però, è Nazionale: Cristante sfida sia Mancini, come centrale difensivo, che Pellegrini, inizialmente in panchina a Berna, per il ruolo di partner accanto a Veretout. Ovviamente con la difesa a 4, entrambi i centrocampisti sarebbero titolari, con Pellegrini trequartista dietro a Dzeko.


MIX GENERAZIONALE


Ibrahimović, lo scorso 3 ottobre, ha festeggiato i suoi 39 anni. L’esperienza del centravanti contro la spensieratezza del trio giallorosso con Mancini, 24 anni, Ibanez 21 e Kumbulla 20. Ma l’equilibrio che Fonseca cerca tatticamente in campo, lo trova proprio guardando all’età della giovane difesa e a quella del tridente offensivo con i senatori Pedro, 33 anni, Mkhitaryan 31 e Dzeko 34: dietro 65 anni, davanti 98. Finora, in campionato e in coppa, a fare la differenza sono stati i big. Con giocate per tutti i gusti: reti e assist. Ma Kumbulla, facendo centro in Svizzera, ha fatto capire che anche loro sanno già come lasciare il segno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero