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Tre volte sotto, tre volte capace di riprendere il Milan. La Roma resta imbattuta sul campo e torna a casa con un buon pareggio che tuttavia non smuove più di tanto la classifica. I giallorossi rimangono ottavi (insieme al Verona) con 8 punti dopo 5 partite. Alla vigilia Fonseca aveva parlato di prova di maturità: complessivamente l’esame è stato superato. Anche se qualche sbavatura va corretta. Soprattutto nel reparto difensivo che dopo i due gol subiti dal Benevento ne aggiunge tre rimediati dai rossoneri, senza contare che anche ieri Mirante è stato uno dei migliori. Kumbulla, ad esempio, con il gol rimedia ad una prova opaca. In difficoltà dall’inizio, sia nel fraseggio che nelle chiusure (si perde Ibrahimovic sul primo gol, come poi ammetterà: «Ho commesso un errore evitabile»), Marash ha saputo reagire con la rete del 3-3, facile soltanto per chi non ha giocato a calcio. Una ‘spaccata’ voluta, decisa nel credere in un pallone (svirgolato dal solito Ibra) che altrimenti avrebbe vagato nell’area piccola di Tatarusanu per uscire poi lateralmente. E proprio ai lati la Roma ha fatto fatica. Spinazzola, comunque più che sufficiente, ha spinto meno del solito mentre Karsdorp difensivamente è stato un disastro. Proprio per dargli un supporto, Fonseca aveva deciso di spostare Ibanez a destra, con Mancini centrale. La prima impressione era che il nazionale azzurro fosse più idoneo a marcare Ibrahimovic (sensazione che il campo ha rivelato essere fallace). L’idea del tecnico invece era quella, come spiegherà nel post-gara, di arginare meglio l’asse Hernandez-Leao: «Ibra gioca centralmente quindi andava bene Mancini mentre Leao attacca la profondità ed è veloce. Per questo ho spostato Ibanez, nelle situazioni uno contro era più adatto». Visto come è andata nei primi due gol rossoneri, il piano è fallito, soprattutto grazie alla ‘complicità’ di Karsdorp.
BICCHIERE MEZZO PIENO
Il bicchiere, però, resta mezzo pieno: «Abbiamo segnato tre reti, è stata una gara molto equilibrata - spiega Fonseca - Quello che non va è che abbiamo subito tre gol e sbagliato qualche passaggio di troppo nel fraseggio finale.
Il Messaggero