Roma, Florenzi ritrova la sua fascia: può essere però l'ultima in Europa

Florenzi
Sta diventando, suo malgrado, una spina nel fianco. Perché non trascorre conferenza stampa che Florenzi non venga chiamato in causa in una domanda relativa al suo scarso...

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Sta diventando, suo malgrado, una spina nel fianco. Perché non trascorre conferenza stampa che Florenzi non venga chiamato in causa in una domanda relativa al suo scarso impiego. E Fonseca, già da qualche tempo, ha iniziato a manifestare un leggero disappunto, sempre più palpabile: «Non parlo delle situazioni specifiche, è un’opzione e non voglio parlare più di questa questione. Quando penso che abbiamo bisogno di Florenzi gioca, quando penso che non serve non gioca. Vale per lui come per qualsiasi altro giocatore». Un’opzione, quindi. Che può voler significare una possibilità, un’alternativa e/o una possibile scelta. Non certo un titolare. Ma questo Alessandro lo ha capito da tempo. Dopo 20 gare, non aveva mai giocato così poco in carriera come in questa stagione. Addirittura l’anno della doppia rottura del crociato era sceso di più in campo rispetto ad oggi: 13 partite (9 di campionato, 1 nei playoff di Champions e tre spezzoni in Europa League) per 955 minuti totali, prima del brutto infortunio contro il Sassuolo, datato 26 ottobre. Ora siamo a dicembre inoltrato: 47 giorni in più ma 307 minuti in meno (642 in campionato e 6 in Europa League). Una sola apparizione europea: quei maledetti 360 secondi finali contro il Moenchengladbach, con il raddoppio sbagliato a tu per tu con Sommer al 90’, prima dell’abbaglio nel recupero dello scozzese Collum. Da quella gara, è cambiato tutto. Nei 49 giorni successivi ha racimolato appena 90 minuti, divisi tra Udinese (entrato sul 4-0 a 12 minuti dalla fine), Brescia (77 minuti) e Inter (1 minuto). Senza contare che Alessandro vive anche un paradosso. Perché quando Fonseca gli ha comunicato che nel ruolo di terzino preferisce un giocatore più fisico, nelle rare occasioni in cui poi lo ha chiamato in causa lo ha impiegato proprio nella posizione dove lo vede meno. È accaduto col Brescia, capiterà anche questa sera contro il Wolfsberger.


VICOLO CIECO

Con Santon ko e Kolarov che riposerà per la prima volta in stagione, Florenzi giocherà a destra e Spinazzola a sinistra. Gennaio si avvicina e con l’Europeo a fine anno, le riflessioni sono d’obbligo. Alessandro rischia di diventare il capitano meno longevo della storia giallorossa. Petrachi rimane in una posizione di attesa, consapevole che dopo il rinnovo di 15 mesi fa, il nazionale azzurro costa annualmente oltre 6 milioni al lordo (sino al 2023). Con Fonseca che ha dimostrato a più riprese di non puntarci, qualora dovesse arrivare l’offerta giusta non si metterà di traverso. Ma dove può andare il laterale di Vitinia? Lui preferirebbe rimanere in Italia ma lo scoglio-ingaggio rischia di allontanare opzioni interessanti come Cagliari, Fiorentina e Sampdoria, lasciando in corsa solo l’Inter che però, nel ruolo, ha già bloccato Darmian. E allora rimane l’estero. Garcia al Lione lo riabbraccerebbe volentieri.
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Il Messaggero