Fiorentina, il debutto di Sousa «Sono più preoccupato che emozionato»

Fiorentina, il debutto di Sousa «Sono più preoccupato che emozionato»
E« la prima volta della Fiorentina senza Montella, ma anche senza...

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E« la prima volta della Fiorentina senza Montella, ma anche senza Pizarro, Neto, Aquilani, Salah. Soprattutto però è la prima Fiorentina con Paulo Sousa in panchina dopo gli ultimi tre anni gestiti dal tecnico napoletano e impreziositi da altrettanti quarti posti, una finale e una semifinale di Coppa Italia e una semifinale di Europa League. Peraltro sarà un esordio particolare per il tecnico portoghese, contro l'atteso e rinforzato Milan di Mihajlovic. Ma più che l'avversario, comunque pericoloso, a preoccupare Sousa sono il caso Joaquin e il giallo Mario Suarez, espulso in Coppa del Re con l'Atletico Madrid e a rischio impiego domani se dovrà scontare la squalifica in campionato, come intimato dalla Figc, anzichè in Coppa Italia come indicato dalla Fifa e dai legali del club viola. »Non provo un'emozione particolare in attesa di questo debutto da allenatore nella Serie A - ha spiegato Sousa che da giocatore, con Juve Inter e Parma ha giocato e vinto in Italia - Io lavoro per arrivare a competere contro i migliori e l'Italia mi dà questa opportunità: voglio competere per essere il migliore. Però questa è stata la settimana più difficile, complicata da quando sono a Firenze sotto il profilo della concentrazione«. Partendo appunto dalla vicenda-Joaquin: »Stiamo parlando di un ragazzo molto sensibile dal quale mi aspetto molto. Spero che tutti facciano la propria parte nel fargli capire quanto è fondamentale per la squadra e il club, ora e in futuro«. Il mercato ancora aperto costituisce un elemento di disturbo e distrazione: »Il fuoco della partita per questo motivo non è facile averlo. E io sono più preoccupato di chi potrà andare via piuttosto di chi potrà arrivare«. A tutto ciò si aggiunge la questione Suarez, il cui impiego è al momento in sospeso (in preallarme Badelj e Vecino) e legato a una liberatoria della Figc non ancora arrivata. »È facile così ritrovarti in difficoltà - ha ammesso il tecnico - anche se siamo consapevoli di cosa possiamo dare: con l'aiuto della gente dico che possiamo vincere>. La Fiorentina, attesa comunque subito ad un impegnativo banco di prova. «Il Milan è una società che ha la cultura di vincere nel Dna, è una squadra aggressiva, affamata, organizzata, in linea col suo allenatore. Mi aspetto una sfida straordinaria ed emozionante in cui saranno i dettagli fare la differenza, sperando siano favorevoli a noi». Sousa chiede ai tifosi (attesi circa 30.000 spettatori compreso Andrea Della Valle) grande sostegno e spinta perchè è così che «si può superare il gap con le squadre che hanno investito tanto e preso i giocatori che volevano». Quanto agli obiettivi di questa Fiorentina ha sorvolato: «Lascio alla proprietà domanda e risposta». Come già accadeva con Montella, pure con Sousa la squadra spesso non andrà in ritiro prima degli impegni casalinghi («In questo modo i giocatori hanno maggiori responsabilità>), a iniziare da oggi. È sempre in occasione delle gare al Franchi il tecnico portoghese non diramerà i convocati. Riservandosi di sciogliere dubbi e scelte all'ultimo momento. Tanti ad ora i ballottaggi, tra Babacar e Kalinic, tra Joaquin e Bernardeschi, tra Pasqual e Alonso.
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Il Messaggero