La prima di Di Carlo sulla panchina del Cesena è da dimenticare: la Viola, superiore per fraseggio e tecnica, passa calando il poker. Per 15', tra l'autogol di Savic e...
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Nel Cesena fatica Coppola, spesso corre a vuoto lasciando spazi ad Aquilani e Borja Valero quando cambia fronte, non incide Hugo Almeida anche se poi i suoi movimenti sono decisivi per creare spazi ai tagli di Defrel. Il pronti e via di fuoco non trova seguito con la partita che con il passare dei minuti si blocca. Prova a rianimarla Hugo Almeida chiedendo un rigore. Partita che diventa sempre più tattica e così il lampo arriva su palla inattiva: angolo di Mati Fernandez, ponte di Gonzalo Rodriguez verso il secondo palo con Volta che nel duello contro Gomez (il Cesena chiede il fallo) non riesce a spazzare via con la palla che arriva sui piedi di Borja Valero, solissimo e perso da Carbonero; controllo, e tiro di destro che coglie di sorpresa sul proprio palo Leali, doppiamente colpevole in quanto non uscito in precedenza a respingere il pallone. E la Fiorentina ci mette poco a trovare il bis: 47', altra punizione tagliata di Mati Fernandez che smarca Savic, liberissimo con il Cavalluccio che sbaglia il fuorigioco, che di testa a pochi passi dalla porta segna il raddoppio. La partita sembra chiusa quando su lancio di Cascione la coppia Savic-Neto la combina grossa: il retropassaggio del difensore è velenoso, il portiere 'ciccà la palla che entra in rete. Potrebbe essere la scossa per il Cesena ma la scelta di Di Carlo di passare al 4-2-3-1 con Garritano
affossa di fatto le velleità romagnole con due esterni che non saltano mai l'uomo.
Ci pensa Volta a trasformare in una parete verticale il tentativo di scalata bianconero: fallo da tergo su Alonso e secondo giallo. In superiorità numerica per la Fiorentina è tutto semplice: Gonzalo Rodriguez triplica di testa, su 'cioccolatinò di Pizzaro, El Hamdaoui cala il poker raccogliendo un respinta di Leali. Finisce con il pubblico di matrice romagnola che fischia e durante la partita non sono mancati i cori per il predecessore Bisoli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero