Finché Var: Fabbri salvato, Forneau resta sulle sue posizioni

Finché Var: Fabbri salvato, Forneau resta sulle sue posizioni
Di solito, si dice, “ squadra che vince non cambia”. L’Aia però va oltre perché anche se non vince, la squadra arbitrale italiana in campo...

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Di solito, si dice, “ squadra che vince non cambia”. L’Aia però va oltre perché anche se non vince, la squadra arbitrale italiana in campo internazionale, non cambia. Nessun avvicendamento in una squadra che, Orsato a parte, sta vincendo poco in Europa e nel mondo. Tolto l’arbitro di Schio, infatti, per quasi tutti i direttori di gara internazionali (10 in tutto) finora sono arrivate soprattutto designazioni di secondo piano. Segnale evidente che i valori all’interno del nostro campionato non si specchiano con quelli degli organi arbitrtali della Fifa e dell’Uefa. Che hanno al vertice due ex arbitri italiani: Pierluigi Collina superstar (definito il miglior arbitro della storia) e Roberto Rosetti. Chissà se in questa “conservazione” avranno inciso le questioni elettorali in atto nell’Aia (chi gradisce di perdere un internazionale?) oppure se si vogliono evitare gli errori commessi in passato con Massa e Guida (e anche con Maresca), mandati ad arbitrare oltre confine con un bagaglio tecnico insufficiente. Così, Federico La Penna ha dovuto rimettere in frigo la bottiglia per festeggiare la promozione, a questo punto rimandata di un anno.

Resta invece sul carro internazionali Paolo Valeri, che sembrava candidato a lasciare il proprio posto al concittadino. Per il direttore di gara di Roma 2 è invece arrivata l’investitura a “uomo video”, che significa sicuramente un futuro da Var, che garantisce l’allungamento della carriera anche oltre il limite d’età. Le vicende “estere” non fanno dimenticare quelle interne al nostro campionato. In questo periodo, come sempre, si alzano i toni delle proteste, con richieste di tutele o precluzioni. Quella di ieri è stata una domenica difficile per Fabrizio Pasqua, chiamato a dirigere Torino-Bologna, che portava in dote una serie di veleni arbitrali. Il direttore di gara di Tivoli, pur con qualche affanno, ha saputo condurre in porto bene la gara, nonostante da parte del Bologna si sia contestato il fallo che ha dato origine al calcio di punizione dell’1-0 granata. In Inter-Spezia, il Var dà una mano a Fabbri, che non vede Nzola con il braccio destro largo su cross di Sensi. Ci vuole una on field review a farlo ravvedere. Cosa che non ha invece fatto Forneau sabato pomeriggio in Fiorentina-Verona (altra gara delicata) che dopo l’”ofr” ha confermato un rigore molto dubbio in favore dei veronesi dopo pochi minuti di gioco; e ne ha poi concedesso uno alla Viola che sa molto di compensazione.

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Il Messaggero