«Non ho mai nascostò alcun documento, non è nel mio stile». Così Carlo Tavecchio, presidente dimissionario della Figc e commissario in Lega A,...
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«Per la tutela della Federazione che rappresento e della mia onorabilità è doveroso chiarire che non ho mai 'nascostò alcun documento, non è nel mio stile», è la posizione espressa da Tavecchio, che ricostruisce la vicenda della lettera del 5 gennaio, sottolineando come sia «bene riportare la cronologia dei fatti, e solo a questi bisognerebbe attenersi». «La Figc - ricorda Tavecchio - ha ricevuto la lettera del Coni venerdì 5 gennaio; lunedì 8 gennaio ha inviato la lettera alla Lega serie A che con pec l'ha trasmessa immediatamente alle società associate. Sempre l'8 gennaio, la lettera è stata portata all'attenzione del Consiglio federale». Due giorni dopo, ovvero il 10 gennaio, la lettera «è stata inserita tra le comunicazioni del commissario nell'Assemblea di Lega, una copia della lettera è stata consegnata personalmente a tutti i delegati assembleari chiedendo agli stessi di ottemperare. Analoga richiesta - conclude Tavecchio - è stata avanzata nell'Assemblea di Lega del 12 gennaio, con contestuale annuncio che il punto sarebbe stato inserito all'ordine del giorno dell'Assemblea del 22 gennaio, poi aggiornata al 26 gennaio: cosa che è puntualmente avvenuta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero