Caso Muntari, Tavecchio: «​Quanto accaduto è esecrabile» Malagò: «Cambiare una norma che non è giusta»

Caso Muntari, Tavecchio: « Quanto accaduto è esecrabile» Malagò: «Cambiare una norma che non è giusta»
«Quanto accaduto a Muntari è esecrabile ma il presidente della Figc non commenta le decisioni del giudice sportivo, non sarebbe corretto». Queste le parole del...

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«Quanto accaduto a Muntari è esecrabile ma il presidente della Figc non commenta le decisioni del giudice sportivo, non sarebbe corretto». Queste le parole del presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, in merito al caso del centrocampista del Pescara Sulley Muntari, squalificato per una giornata per aver abbandonato il campo domenica scorsa a Cagliari in seguito a cori razzisti dei tifosi rossoblù. Provvedimento scontato, visto che il calciatore era stato espulso dall'arbitro Minelli in seguito alla sua decisione di lasciare il campo per protesta. La società sarda invece non è stata sanzionata visto l'esiguo numero dei sostenitori, circa 10, che ha intonato i cori. «Ho chiamato il presidente del Cagliari e ci saranno delle iniziative per sensibilizzare il club sull'argomento», conclude Tavecchio a margine della presentazione del docu-film 'Crazy for football' in corso nell'auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli.


Giovanni Malagò​

«Io posso forzare la mano facendo moral suasion e chiedere più buonsenso: errare è umano, perseverare è diabolico. Questo caso deve fare giurisprudenza e cambiare una norma che non è giusta». Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando la squalifica del calciatore del Pescara, Sulley Muntari, per aver lasciato il campo a seguito di cori razzisti arrivati dagli spalti del Sant'Elia di Cagliari. «La squalifica la giudico come un classico caso all'italiana - ha chiarito il numero uno dello sport italiano a margine della presentazione del Csio Piazza di Siena - di quelli da studiare all'Università per l'assurdità. Le regole dicono che se un giocatore lascia il campo va squalificato, poi c'è un'interpretazione di un giudice. Forse quelle regole andrebbero cambiate, perché se un giocatore ritiene che l'arbitro non stia facendo il suo dovere nel fermare la partita, ci manca solo che oltre il danno ci fosse anche la beffa». Un caso che Malagò preferisce non accostare con il precedente di Boateng, che lasciò il campo in un'amichevole tra Pro Patria e Milan: «È molto diverso il contesto, quella era un'amichevole questa una gara di Serie A».
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Il Messaggero