Il mondo del calcio cerca di compattarsi, difende i suoi interessi e affida alle quattro Leghe, con la regia di una parte di quella della serie A, una nota per spiegare che non...
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LA VISITA AL FORO ITALICO
Carlo Tavecchio nel tardo pomeriggio salirà nell’ufficio al primo piano del Palazzo H del Coni: Giovanni Malagò, che in mattinata parlerà con l’altro candidato della Federcalcio, Demetrio Albertini, cercherà di farlo riflettere sulla possibilità di andare avanti o interrompere il suo percorso. Non ci saranno imposizioni, che del resto non sono consentite e lo statuto della Fifa, articolo 17 comma 2, lo chiede per le sue affiliate pena pesanti sanzioni. Malagò, che non andrà in fuorigioco, chiarirà le problematiche alle quali andrebbe incontro il Tavecchio presidente della Figc dopo le tante polemiche e i troppi scivoloni ma, soprattutto, per la ritenuta inadeguatezza a ricoprire il ruolo. Insomma, il presidente del Coni tenterà di farlo ragionare che, in altri termini, vuole dire fargli fare quel passo indietro auspicato da più parti.
DOMANI IL CONSIGLIO FEDERALE
La posizione di Tavecchio è sempre più debole, bersagliato in continuazione per le sue parole, in particolare per le banane di Optì Pobà. Uefa e Fifa hanno chiesto chiarimenti alla Figc su eventuali implicazioni razziste mentre ieri ha sollevato la questione l’ufficio nazionale antirazzismo della Presidenza del Consiglio. Marco De Giorgi, il direttore, ha definito gravi le dichiarazioni di Tavecchio «perché pronunciate in un’assemblea pubblica». Fare un passo indietro è inevitabile anche se fino a ieri Tavecchio si ostinava ad andare avanti, sicuro dei voti che gli sono stati garantiti, voti che piano piano diminuiscono perché ci si rende conto dei rischi cui si andrebbe incontro e chi ha buon senso lo fa valere. E non è questione dello scivolone delle banane, frase che ha scatenato una bufera, ma progetti e idee che non ci sono. Domani, più di oggi, potrebbe essere il giorno per capire meglio. A via Allegri si riunisce il Consiglio federale, occasione per un’ultima discussione in vista dell’Assemblea dell’11 agosto, che si farà per le modifiche statutarie. Se non ci sarà un vero accordo, è possibile la scelta di una strada condivisa con il Coni per gestire quella che è una vera emergenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero