Figc, ufficializzati i neo diplomati tra gli osservatori: ci sono il nipote di Boniperti e i figli di Simoni e Iachini

Si sono diplomati al termine degli esami finali e dopo aver seguito nelle aule di Coverciano, lo scorso febbraio, le 72 ore di programma didattico

Figc, ufficializzati i neo diplomati tra gli osservatori: ci sono il nipote di Boniperti e i figli di Simoni e Iachini
Sono stati ufficializzati dal Settore Tecnico i nuovi osservatori che si sono diplomati al termine degli esami finali e dopo aver seguito nelle aule di Coverciano, lo scorso...

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Sono stati ufficializzati dal Settore Tecnico i nuovi osservatori che si sono diplomati al termine degli esami finali e dopo aver seguito nelle aule di Coverciano, lo scorso febbraio, le 72 ore di programma didattico, dedicate in maniera specifica allo scouting in ambito calcistico. Il migliore del corso è risultato Jari Iachini, figlio dell’allenatore Giuseppe, che si è diplomato con 110 e lode. Da segnalare anche di Leonardo Simoni, figlio d’arte di Gigi Simoni, e di Filippo Boniperti, nipote d’arte di Giampiero Boniperti, ex giocatore e dirigente della Juventus: «Questo corso ha messo in evidenza anche dei nomi noti che già fanno questo lavoro», ha sottolineato il coordinatore del corso, Marco Zunino, che poi si è soffermato sulle modalità degli esami finali. Gli allievi hanno, infatti, dovuto affrontare una prova scritta divisa in tre parti, visionando tre diverse partite: nella prima hanno effettuato un ‘monitoraggio’ sui ventidue giocatori scesi in campo, quindi hanno realizzato una scheda su un ‘calciatore-obiettivo’ e un’altra su un ‘allenatore-obiettivo’. «Il monitoraggio – ha proseguito Zunino – rappresenta il ‘fulcro’ del corso, ovvero la capacità di raccogliere informazioni sui ventidue titolari. Quella ‘calciatore-obiettivo’ è la prova ‘classica’ del corso, con l’osservatore che deve essere in grado di scegliere un calciatore di una delle due squadre in campo che potrebbe essere utile al proprio club. Infine la terza prova, quella ‘allenatore-obiettivo’, è la più particolare, perché il candidato può promuovere o meno un tecnico, valutando se l’allenatore possa andare bene per la propria squadra in base a ciò che ha visto sul terreno di gioco».

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Il Messaggero