Giovanni Malagò esce trionfatore nella buia notte del calcio italiano. Il numero uno del Coni si è visto consegnare il pallone tra le mani. Ora ha 48 ore di tempo...
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Malagò non può lasciarsi sfuggire l'occasione di avviare quelle riforme che da tempo chiede al calcio italiano. Sabato scorso aveva chiamato i tre candidati alle loro responsabilità chiedendo di fare tutti un passo indietro e rinviando di fatto le elezioni. Gravina, Sibilia e Tommasi non hanno voluto spostarsi dalle loro posizioni. E chissà che dietro questo atteggiamento non sia stata in qualche modo la regia del Coni. A ripensarci è sibillina la frase sulle schede bianche sussurrata proprio tra le mura amiche del Circolo Canottieri Aniene. Sibilia non ha mai nascosto la sua amicizia con Malagò così come è noto il feeling con il presidente dei calciatori.
Malagò ora deve solo spingere la palla in rete. Chissà cosa avrà pensato al momento della telefonata del presidente dei dilettanti. Il suo gioco ha avuto la meglio anche senza grandi sforzi. Da adesso si aprirà una grande opportunità di riforma del calcio auspicata più e più volte dal ministro dello Sport Luca Lotti. A cominciare da quella fondamentale dello statuto. Necessaria per governare in futuro. Tra i primi provvedimenti ci sarà anche quello di rinnovare il commissariamento la Lega di A. Non sarà Carlo Tavecchio, da Milano si fa il nome di Paolo Nicoletti subcommissario e molto stimato da Lotti. Anche questo non è un caso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero