Figc, Malagò: «Potrebbe anche non esserci il commissario»

Figc, Malagò: «Potrebbe anche non esserci il commissario»
«Che ruolo avrà il commissario della Figc? È tutto quello che stanno valutando gli uffici legali. Potrebbe anche non esserci un commissario, magari aspettare...

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«Che ruolo avrà il commissario della Figc? È tutto quello che stanno valutando gli uffici legali. Potrebbe anche non esserci un commissario, magari aspettare cosa succede dopo le assemblee delle Leghe». Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine degli Stati Generali dello sport in corso al Foro Italico.


«Giovedì dovrebbe esserci l'assemblea di B, poi vediamo quello che succede con la Lega di A. Se è possibile posticipare il commissariamento dopo le elezioni? Posso essere più preciso domani pomeriggio, ora non so rispondere. Deve essere una persona di buon senso, una persona di sport, una persona che conosca le regole, le carte, gli statuti e le procedure. Una persona indipendente - ha aggiunto il presidente del Coni tracciando l'identikit del possibile commissario che prenderà il posto del dimissionario Tavecchio-. Un nome? Forse ho
un nome ma non è giusto farlo oggi», ha aggiunto il capo dello sport italiano. Il quale non nasconde la «volontà politica» di commissariare la Federcalcio, ma al tempo stesso precisa: «C'è un tema sostanziale che è sotto gli occhi di tutti, e uno formale che non si può non tenere conto e non si può non rispettare perché altrimenti da una cosa buona uno si fa autogol». In sostanza, osserva Malagò, «se ci sono gli estremi il commissariamento è un fatto dovuto, se non ci sono gli estremi non è un fatto gravissimo perché non ci sarà». «C'è una giunta convocata per domani pomeriggio e lì ci saranno le risultanze finali di queste valutazioni - ha concluso il numero uno del Coni - ma non c'è nessun tipo di contrapposizione né la volontà di prevaricare i ruoli nel modo più assoluto. Siamo un'istituzione seria e credibile ed è giusto portare rispetto alla Figc. Poi ci sono diritti e doveri e andiamo a verificarli».
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Il Messaggero