Se dalla Fifa arriverà il via libera, la Serie A è pronta a utilizzare la moviola in campo anche dal prossimo campionato. Lo ha detto Michele Uva, direttore...
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Uva ha parlato anche delle prossime elezioni elezioni federali per il rinnovo delle cariche «In questi due anni - ha detto - la Federazione ha fatto tutto quello che poteva fare, sta ai club ora parlarsi, prendere in mano la situazione del sistema calcio italiano, capire che ci sono problemi irrisolti, che ci sono processi di sviluppo che non sono partiti e che devono partire per forza altrimenti il ritardo rispetto a Francia, Spagna o Inghilterra diventa abissale».
«Ci sono in giro idee bellissime e innovative che la Figc si augura di vedere sviluppate - ha aggiunto Uva -. La diversa ripartizione dei diritti televisivi non si pensi che sia la panacea di tutti i mali: non saranno tre o quattro milioni di differenza a cambiare gli equilibri competitivi o la mutualità e i 'paracadutè per le retrocesse. Occorre anche investire sulle infrastrutture come hanno fatto Juventus, Udinese e Sassuolo alzando del 40% le presenze allo stadio e riformare tutto il sistema dandogli stabilità, dialogando con le leghe inferiori. Serie B e Lega Pro devono capire la loro missione di supporto alla serie A e non solo scimmiottarla». «Entro tre anni chi non avrà uno stadio 4 stelle secondo i criteri Uefa non potrà più iscriversi alla serie A - ha concluso il dg della federcalcio -, e ci vorranno 4 stelle per la B e 2 per la Lega Pro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero