Feyenoord-Roma, 83 tifosi romanisti caricati sui bus appena scesi dall'aereo e portati in una caserma

Feyenoord-Roma, 83 tifosi romanisti caricati sui bus appena scesi dall'aereo e portati in una caserma
Un'ottantina di fermi, nessun arresto, qualche spintone con la polizia: insomma tanta tensione ma a Rotterdam non si registra nessun incidente. Nel momento in cui tutti i 2...

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Un'ottantina di fermi, nessun arresto, qualche spintone con la polizia: insomma tanta tensione ma a Rotterdam non si registra nessun incidente. Nel momento in cui tutti i 2 mila 300 tifosi giallorossi hanno preso posto nel settore ospiti dello stadio De Kuip, sembra che le forze di sicurezza olandesi, in stretta cooperazione con gli agenti della Digos hanno avuto la meglio sul fronte dell'ordine pubblico, rispetto ai rischi paventati alla vigilia.




Così, anche grazie al buonsenso di tutte le parti, non c'è stata la temutissima vendetta dei romanisti rispetto alla furia devastatrice degli hooligans biancorossi della settimana scorsa. Una scommessa vinta grazie a un enorme sforzo organizzativo che ha ottenuto il suo scopo senza militarizzare una città.



Il trasferimento controllato a vista dei tifosi ospiti ha funzionato alla perfezione, dall'aeroporto di Amsterdam, passando poi alla stazione ferroviaria di Rotterdam, quindi dalla fan zone, fino allo stadio le due tifoserie non sono mai entrate in contatto, non c'è stata né una vetrina rotta né uno scontro fisico. Inoltre otto ore di alta tensione, nessun agente olandese ha mai indossato un elmetto o alzato un manganello.



Solo nel pomeriggio, uno sparuto gruppo di giallorossi, al grido di "duce, duce" e "boia chi molla" ha cercato di forzare i limiti dell'area a loro riservata nella zona del Vecchio Porto. Ma le forze dell'ordine li hanno respinti senza tanti problemi. E dopo qualche spintone tutto è tornato alla normalità.



Rimane da registrare un'ottantina di tifosi bloccati appena atterrati ad Amsterdam, nei cui bagagli sono stati trovati alcuni guanti con nocche metalliche e di tubi di plastica dura da idraulico. Sono stati bloccati in stato di fermo nel posto di polizia nei pressi dello stadio. Ma all'apertura delle porte hanno avuto accesso all'impianto, assieme agli altri tifosi.



Nel clima comunque teso prima della gara si inserisce la denuncia di Fabrizio Grassetti, presidente dell'Unione tifosi romanisti, che insieme ai passeggeri di un charter da Roma, una volta arrivato ad Amsterdam, salito su un pullman della polizia ha dovuto subire per circa due ore e mezza una schedatura con tanto di foto e una perquisizione personale e dei bagagli in un bosco.



E prima della partita, fuori dallo stadio, c'è anche tempo per un risarcimento simbolico alla distruzione nel centro di Roma: un giornalista di una televisione olandese ha offerto, davanti alle telecamere, un mazzo di fiori ad una coppia di tifosi italiani: «Vorrei che accettaste questo dono - ha detto - in segno di scuse per quanto accaduto».



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Il Messaggero