Ancora una volta per un ritardo dovuto alle condizioni climatiche come avvenuto alla vigilia del Celtic, Sarri è tornato a parlare in conferenza stampa direttamente dal De Kuip per presentare la sfida della sua Lazio contro il Feyenoord.

Il Feyenoord è l'avversaria principale per il passaggio del turno? 

«La Lazio ultimamente ha fatto belle partite, non solo a Reggio Emilia. Il Feyenoord non ha niente in meno dell’Atletico Madrid. Sta segnando con una continuità pazzesca. Dalla partita con la Roma non hanno più perso per 22 gare. Erano già difficili da affrontare lo scorso anno e quest’anno forse sono anche migliorati».

Sui tifosi che non sono presenti…

«Quando si pagano le forze dell’ordine e vengono prese queste decisioni non capisco perché si pagano. Le pene collettive non hanno senso, ognuno ha le proprie responsabilità. Se qualcuno sbaglia prende 5 anni di daspo e stop. Come si fa a vietare una trasferta a una famiglia»

Sul match...

«Questa è una partita diversa. Se bastasse l’esperienza si va quattro volte a Barcellona e la quinta si vince. Sappiamo quello che ci aspetta, noi dobbiamo avere una ferocia come approccio per non subire. Dovremo essere bravi a soffrire per poi creare le possibilità così come abbiamo fatto lo scorso anno. Sofferenza collettiva e cattiveria a livello mentale».

Immobile può trarre beneficio dopo quello che ha detto nelle due interviste?

«Non so cosa abbia detto nelle interviste, non è mia consuetudine leggere quello che dicono i calciatori. Ci parlo tutti i giorni e se hanno qualcosa da dirmi me lo possono dire in faccia».

Che ne pensi dello striscione contro di te?

«Meglio che offendano che tirino il piscio come lo scorso anno».

Immobile che sensazioni le ha dato? E Guendouzi ha la faccia tosta per giocarla questa partita?

«In questo momento ne abbiamo tanti che danno la sensazione di poterla giocare. Siamo in un momento in cui le scelte si possono fare con serenità visto che chi entra e chi esce è affidabile. Le ultime due gare in campionato le abbiamo vinte con i cambi».