Per chi lo guarda da fuori è solo “una perdita di tempo”, per altri molto più di un gioco. Il Fantacalcio unisce e divide, si ama e si odia. Ma cosa ne...
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Quello che sta per iniziare è il quinto anno di Suso in Serie A, ma lo spagnolo ancora non si riesce a spiegare la passione degli italiani per il Fantacalcio: “È una fissazione” aveva detto in una vecchia intervista il giocatore, che riceve centinaia di messaggi dove i fantallenatori gli chiedono di segnare “solo” per una questione di bonus. E lui rimane perplesso. Così come lo era Kevin Strootman alla Roma. L’olandese dava sempre il massimo in campo ma c’era chi guardava solo i numeri. E se non arrivavano gol e bonus storcevano il naso. Lui non ci stava, e: “Il Fantacalcio è una delle cose che non mi piacciono”.
Decisamente più grave quello che è successo al terzino della Fiorentina Cristian Biraghi, addirittura minacciato di morte. Per il Fantacalcio. Assurdo. C’è chi lo vive con rispetto e ci scherza su e chi va oltre superando ogni limite. Tanti, troppi anche gli insulti ricevuti da Josip Ilicic, che quando non riusciva a trovare continuità è stato costretto a chiudere gli account social a causa dei troppi messaggi offensivi che riceveva. Motivo? Non portava bonus al Fanta. E anche in questo caso ci sentiamo di dire che è senza dubbio una reazione esagerata. Gioie e dolori, sorrisi e arrabbiature. Il Fantacalcio è un mix di mille emozioni. E c'è anche chi non lo ama particolarmente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero