Mekies alla Ferrari, Horner attacca: «Patti violati». Arrivabene: «Tutto legale»

Maurizio Arrivabene
Torna calda la polemica tra Ferrari e Red Bull sulla questione dell'ingaggio, annunciato 10 giorni fa da Maranello e che sarà operativo da settembre, dell'ormai ex...

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Torna calda la polemica tra Ferrari e Red Bull sulla questione dell'ingaggio, annunciato 10 giorni fa da Maranello e che sarà operativo da settembre, dell'ormai ex responsabile della sicurezza Fia Laurent Mekies. A Melbourne, in conferenza stampa, i team principal Maurizio Arrivabene e Christian Horner ne hanno discusso a viso aperto, restando su posizioni ben distanti. Giorni fa, Horner, aveva sostenuto che l'accordo tra Ferrari e Mekies «non rispetterebbe la scadenza di dodici mesi da osservare quando qualcuno passa dalla Fia o dalla Fom ad un team e viceversa». Oggi, Arrivabene, ha sostenuto che «non c'è nulla di sbagliato nell'ingaggio. Il nostro operato è in linea con la legge svizzera. E siamo andati anche oltre, visto che ci sono sei mesi di “gardening” che saranno rispettati». Per Horner, invece, il caso «è un grosso problema», e ha sottolineato che nello Strategy group sarebbe stato trovato poche settimane fa un “gentleman agreement” dopo la questione di un tecnico Fia che doveva passare alla Renault, Marcin Budkowsi, ma secondo Arrivabene invece «sarebbe illegale ogni forma di accordo quando ci sono delle leggi sul diritto del lavoro». «Abbiamo dato mandato alla Fia di valutare una proposta che sarà discussa nel prossimo Strategy Group, il 17 aprile», ha aggiunto il team principal di Maranello. Tra i due si è inserito il team principal Mercedes, Toto Wolff, secondo il quale il caso Mekies è «completamente diverso» da quello relativo a Budkowski. «Il primo - ha sostenuto Wolff - è stato coinvolto in attività totalmente diverse, che non riguardavano dati sensibili come quelli a cui accedeva Marcin. Sapere che passerà in Ferrari tra diversi mesi, per quanto mi riguarda, non è un grosso problema».
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Il Messaggero