Ferrari, tutti i mali del Cavallino: ecco i motivi perchè le rosse non riescono più ad essere competitive

Kimi Raikkonen
Il Cavallino soffre, non va al galoppo, deve accontentarsi del trotto. Doveva essere l'anno delle vittorie, dell'attacco alla Marcedes, ma la Ferrari non ha ancora trovato...

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Il Cavallino soffre, non va al galoppo, deve accontentarsi del trotto. Doveva essere l'anno delle vittorie, dell'attacco alla Marcedes, ma la Ferrari non ha ancora trovato il passo giusto. Sei gare disputate, cinque podi, nessun successo. E solo due volte entrambi i piloti al traguardo. L'elenco delle dolenze si allunga. Problemi d'affidabiltà, qualificazioni carenti, qualche strategia non azzeccata e anche due possibili successi mancati. In Spagna con Hamilton e Rosberg fuori causa, ha vinto Verstappen, domenica a Montecarlo a causa dell'avvio dal quarto posto, Vettel si è trovato nel traffico e si è anche preso la colpa per non essere riuscito a superare Massa. E' vero, a Maranello nessuno dorme, però anche gli avversari non stanno con le mani in mano. La Mercedes continua ad affinare le potenzialità della sua monoposto. E la Red Bull fa passi in avanti, grazie a un ottimo telaio e anche ai progressi dell'ibrido Renault. La SF16-H è certamente una macchina migliore di quella dello scorso anno, però continua a mostrare carenze in molti settori. Vediamole.


TRAZIONE
Per avere una buona spinta senza far pattinare le ruote, soprattutto all'uscita delle curve lente, deve lavorare bene la sospensione posteriore, cosa che non avviene. La gomma non fa presa, non morde l'asfalto. La Ferrari le ha cambiate entrambe, con l'anteriore push rod, cioè «a spinta» e la posteriore con gli attacchi posizionati fra differenziale e cambio. C'è qualcosa che, a quanto pare, non offre l'equilibrio necessario e quindi non garantisce quell'aderenza necessaria.

POWER UNIT
Il motore ibrido è stato potenziato e ha raggiunto un ottimo livello di competitività. Tuttavia non sembra essere il più efficiente in assoluto. Nell'erogazione dei CV dell'unità termica e accoppiata a quella dei motori elettrici, la Mercedes ha ancora un discreto vantaggio. E lo si vede quando Hamilton e Rosberg schiacciano a fondo in qualificazione o per effettuare un sorpasso. E' un sistema complesso che riguarda anche i consumi di carburante. A questo proposito Maurizio Arrivabene, responsabile della Gestione Sportiva, ha fatto sapere che si vedranno in Canada fra due settimane «diverse cose nuove».

AERODINAMICA

Anche in questo campo, fra ali, deflettori, prese d'aria, fondo ed estrattore posteriore, è difficile mettere tutto insieme. La SF16-H per i suoi problemi di trazione ha bisogno probabilmente di avere più pressione e questo ne riduce inevitabilmente la velocità massima. Lo sviluppo della vettura prevede aggioramenti continui che otterranno i risultati sperati soltanto nel momento in cui si troverà il perfetto equilibrio fra meccanica e aerdinamica.GOMMEUn mistero. La Ferrari riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche delle Pirelli quasi sempre nelle prove libere e nei primi due turni di qualificazione. Poi, com'è successo a Montecarlo e in Spagna, non ci sono miglioramenti. Un problema di assetti? Difficile da capire. Di sicuro è questo il dubbio che più assilla il direttore tecnico James Allison e i suoi uomini. Perchè in gara le cose vanno molto meglio. Sarà il pieno di benzina a spingere più in basso verso l'asfalto la «rossa» a farle acquistare aderenza? Forse, se le novità di motore che si aspettano per il Canada, con più potenza a disposizione, daranno una risposta. A Montreal dunque, quando il primo terzo del Mondiale (21 gare) verrà completato, la Ferrari e i suoi tifosi sapranno se si potrà ancora puntare al titolo, o soltanto lottare per il secondo posto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero